(Adnkronos Salute) - "A tal proposito, le informazioni ad oggi disponibili nel sito dell'Associazione Cochrane, verificabili al link (http://summaries.cochrane.org/CD007325/anti-vascular-endothelial-growth-factor-for-macular-oedema-secondary-to-central-retinal-vein-occlusion) non affermano che ci sono differenze nella sicurezza tra i farmaci - aggiunge Roche - ma semplicemente che non sono riportati significativi problemi di sicurezza nel breve e che non esistono dati tali per fare affermazioni nel lungo termine. Viceversa, l'altra meta-analisi presentata a un recente congresso sull'angiogenesi oculare a Miami, effettuata su tutti gli studi indipendenti di confronto attualmente disponibili, ha permesso di evidenziare una maggiore sicurezza da parte del Lucentis (ranibizumab)".
"Roche - conclude il comunicato - non vuole rendersi corresponsabile in quest'operazione di travisamento della realtà a scapito del diritto dei pazienti di essere informati adeguatamente sulle terapie cui vengono sottoposti. Contestualmente, vuole preservare dai rischi connessi con l'uso non corretto di un farmaco, come Avastin (bevacizumab), che negli ultimi 10 anni è stato in grado di offrire un'opportunità terapeutica a oltre 1 milione e 400 mila malati di cancro nel mondo ed è attualmente allo studio per numerose tipologie di tumore".