Sistemi pensionistici più sostenibili e adeguati. E Gurrìa esorta: "Andare avanti". Tra i riordini più frequenti ci sono l'aumento delle tasse su redditi e contributi pensionistici e l'innalzamento dell'età pensionabile. Ma l'Organizzazione avverte, bisogna fare più sforzi per assistere gli anziani a mantenere il lavoro
La crisi economica ha spinto molti Paesi ad accelerare le riforme relative alle pensioni. E' l'Ocse a rilevarlo nel suo Outlook sulle pensioni per il 2014. "La crisi ha spinto la maggior parte dei paesi ad accelerare le riforme per rendere i loro sistemi pensionistici più finanziariamente sostenibili" sottolinea l'Ocse nel report diffuso oggi. Tra le riforme maggiormente rilevate dall'Organizzazione ci sono "l'aumento delle tasse sui redditi da pensioni e contributi pensionistici, riducendo o rinviando l'indicizzazione delle prestazioni pensionistiche e aumentando l'età pensionabile". "La bassa crescita, i bassi tassi di interesse e la bassa redditività degli investimenti legati all'economia globale lenta stanno aggravando i problemi della popolazione per entrambi i sistemi pensionistici pubblici e privati" sono le cause dello scenario rilevato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. "Assicurare un'estensione della carriera lavorativa per consentire un'adeguato ritiro pensionistico ed una più equa ripartizione generazionale del peso finanziario previdenziale" sono le due sfide chiave individuate dall'Ocse.
"E 'incoraggiante vedere i progressi compiuti negli ultimi anni per rendere i sistemi pensionistici più sostenibili e adeguati" commenta il Segretario generale dell'Ocse, Angel Gurría, ma, osserva, il rapido cambiamento demografico in corso ed il rallentamento dell'economia globale sottolineano la necessità di riforme continue". Per Gurrìa, inoltre, bisogna "comunicare meglio il messaggio che lavorare più a lungo e contribuire di più è l'unico modo per ottenere un reddito da pensione dignitoso". L'Ocse però sottolinea che se "aumentare l'età effettiva di pensionamento" è una delle riforme che "può aiutare" i Paesi in tempo di crisi, per contro "sono necessari maggiori sforzi per assistere i lavoratori anziani a trovare e mantenere posti di lavoro". "Le politiche pubbliche per ridurre la discriminazione basata sull'età, migliorare le condizioni di lavoro e aumentare le opportunità di formazione per i lavoratori anziani" sono politiche "essenziali" rimarca l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Ma non solo
Bisogna anche "rafforzare il quadro normativo a sostegno dei fondi pensione o delle società che forniscono rendite" tenendo conto "delle incertezze legate al miglioramento delle aspettative di vita", è l'esortazione arriva dall'Ocse. Inoltre, evidenzia il report, "i legislatori dovrebbero assicurarsi che questi soggetti utilizzino tavole sulla mortalità continuamente aggiornate" ai nuovi scenari demografici e in cui siano incorporati "i futuri miglioramenti relativi alla mortalità e all'aspettativa di vita". "Il mancato aggiornamento di questi parametri -osserva l'Ocse- può tradursi in un deficit di disposizioni di ben oltre il 10% delle passività pensionistiche e di rendita". Inoltre l'Ocse esorta a "ricostruire la fiducia" nei sistemi pensionistici, "una sfida importante che i responsabili politici devono affrontare". "I giovani in particolare -afferma- devono avere fiducia nella stabilità a lungo termine del sistema pensionistico e che la promessa di pensione" riguarda anche loro. L'Ocse, infine, esorta i Paesi a lanciare anche "campagne di comunicazione per spiegare la necessità di una riforma" e che le scelte fatte sono a favore delle persone.
