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Fase 2, Zaia: "Non ha senso aprire i bar ma non le spiagge"

06 maggio 2020 | 14.32
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Foto Fotogramma
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"Se il governo delegasse alle Regioni e le responsabilizzasse, noi oggi con 20 giorni di curve in discesa dal 10 aprile, quando sono state concesse le riaperture con codici Ateco e deroghe con silenzio assenso, siamo pronti". Lo ha sottolineato il governatore del Veneto Luca Zaia parlando della riapertura di ristoranti e delle spiagge. "Al di là dell'assurda idea degli igloo in plexiglass, che per fortuna è stata scartata, il distanziamento sociale in spiaggia lo si può fare, non ho trovato gestori che non sono disposti ad allargare un po' lo spazio tra le file di ombrelloni, e io spero aprano prima del primo giugno. Immaginate il lago di Garda che fa 9 milioni di presenze turistiche all'anno,  e apriamo tutti i bar e ristoranti, gli alberghi sono già aperti, e poi diciamo che gli stabilimenti balneari sono chiusi e la stagione non è aperta...",  ha rimarcato.

Secondo Zaia, inoltre, "servono misure straordinarie a favore delle imprese, questo è poco ma sicuro. Il tema dei prestiti non sta funzionando, è inevitabile che lo si debba dire. Il modello del prestito non funziona, è più farraginoso di prima e comunque non è una via risolutiva".

"Servono misure straordinarie - ha ribadito Zaia - e su questa partita ci devono essere sia lo Stato italiano che l'Europa. Non abbiamo ancora ben capito cosa ne accadrà dei finanziamenti europei". "Ritengo inoltre sia fondamentale, dove si può, riaprire subito perché l'economia è data da microimprese, microeconomie come artigiani, commercianti, aziende in generale. Se non si apre subito - ha concluso Zaia -, veramente va a finire male".

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