cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 10:46
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Fassina può correre da sindaco, via libera del Consiglio di Stato

16 maggio 2016 | 22.32
LETTURA: 2 minuti

Stefano Fassina (Fotogramma)
Stefano Fassina (Fotogramma)

Ammesse al voto del prossimo 5 giugno la lista per Fassina sindaco a Roma e la lista di Fratelli d'Italia a Milano. Lo ha deciso il Consiglio di Stato ribaltando le decisioni prese rispettivamente dal Tar Lazio e Lombardia.

Il Consiglio di Stato, si legge in una nota, ha riformato la sentenza del Tar Lazio e ha accolto l’appello proposto dalle liste “Sinistra per Roma Fassina Sindaco” e “Rete Liberale”, di sostegno al candidato sindaco Marchini, ammettendole a partecipare alla prossima consultazione elettorale per le amministrative. La sentenza di merito è stata resa dal Consiglio di Stato il primo giorno lavorativo successivo alla presentazione dell’appello. Le liste erano state escluse per la mancata indicazione in alcuni atti della data di autenticazione delle sottoscrizioni.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittima tale esclusione perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purché risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge.

Palazzo Spada ha, inoltre, riformato la sentenza del Tar Milano e ha accolto l’appello proposto dalla lista “Fratelli d’Italia”, che era stata esclusa dalla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio comunale di Milano per la mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità.

Tale esclusione è stata ritenuta illegittima in quanto è risultato che tali dichiarazioni fossero state depositate, complete in tutti i loro elementi, il giorno successivo, e che il ritardo fosse addebitabile ad un comportamento tenuto dalla stessa amministrazione.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato, anche in questo caso, l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali previsti dalla legge.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza