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Insospettabili spacciavano droga in locali e davanti a scuole, 7 arresti nel barese

24 marzo 2014 | 11.15
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Insospettabili spacciavano droga in locali e davanti a scuole, 7 arresti nel barese

Si portavano dietro le dosi a bordo di auto, scooter o in zaini portati a spalla per poi 'piazzarle' ad amici e conoscenti nei pressi di locali pubblici affollati in piena 'movida' o nei pressi di un noto istituto scolastico di Triggiano, in provincia di Bari. E' quanto hanno scoperto i carabinieri della compagnia della cittadina pugliese che, alle prime luci dell'alba, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di sette giovani accusati, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), principalmente nel comune di Triggiano a Sudest di Bari.

I sette provvedimenti restrittivi sono stati adottati a conclusione di un'indagine durata sei mesi che ha documentato la presenza a Triggiano di un gruppo di giovani, di età compresa tra i 20 e i 35 anni che, avvalendosi di una perfetta conoscenza del territorio e di una fitta rete di collegamenti tra amici e conoscenti, riuscivano a smerciare numerose dosi di droga.

Una caratteristica peculiare del gruppo era l'utilizzo di un linguaggio criptico utile per eludere i controlli delle forze dell'ordine. Ad esempio venivano pronunciate frasi del tipo "Occhio che c'è la tramontana", per indicare la presenza in zona dei carabinieri, oppure "Voglia di caffe'" o "Voglia di birra", riferite alla necessità di approvvigionamento di stupefacente. Ognuno degli arrestati aveva una sua zona di competenza ma, grazie al giro di amicizie e alla varietà dell'offerta, riuscivano ad accontentare un ampio bacino di utenza spesso proveniente dai comuni limitrofi.

L'indagine ha consentito di deferire nel tempo in stato di libertà una decina di persone e di segnalare all'autorità amministrativa, quali assuntori di droga, una ventina di giovani che hanno fornito riscontri per l'identificazione dei pusher. I destinatari di misura cautelare sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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