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Pordenone, casa a coppia gay: Arcigay vince contro Regione e Mediocredito

25 marzo 2014 | 19.20
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Pordenone, casa a coppia gay: Arcigay vince contro Regione e Mediocredito

L'avvocato Francesco Furlan di Pordenone, responsabile legale di Arcigay Friuli, ha reso nota la vittoria contro Regione e Mediocredito di una coppia omosessuale alla quale era stato negato il contributo regionale prima casa. Nel 2012, Mediocredito aveva respinto la richiesta di contributo regionale prima casa della giovane coppia pordenonese, nonostante il regolamento prevedesse che potessero accedere "cittadini in forma singola, coppie coniugate o coppie conviventi more uxorio". Per Mediocredito, i conviventi omosessuali non potevano accedere al contributo nonostante varie sentenze nazionali avessero già riconosciuto la condizione "more uxorio" alle coppie dello stesso sesso. Se la stessa coppia avesse nascosto la relazione e richiesto il contributo come "cittadini in forma singola", non ci sarebbero stati problemi: "Un palese caso di omofobia istituzionale al quale la Regione ha voluto porre rimedio riconoscendo le nostre ragioni", evidenzia Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli "Nuovi Passi" Udine e Pordenone, che ringrazia la presidente Debora Serracchiani e l'assessore Mariagrazia Santoro per aver rispettato gli impegni presi lo scorso anno.

La coppia, decisa a far valere i propri diritti, già nel 2012 si rivolse ad Arcigay Friuli e insieme all'Avvocato Furlan, nel 2013 ricorsero al Tar contro la Regione Friuli Venezia Giulia. Il caso fece scalpore e l'allora governatore Renzo Tondo, a seguito di un incontro con Arcigay, dovette riconoscere la fondatezza del ricorso e scrisse a Mediocredito affinché rivedesse la posizione in merito. Le successive elezioni passarono il testimone a Debora Serracchiani, che subito si disse disponibile a intervenire in autotutela. Ma fino ad oggi il provvedimento non era ancora arrivato mentre l'udienza del Tar era stata fissata per domani, 26 marzo.

L'assessore Santoro, a dicembre 2013 ha modificato l'intera legge regionale sull'edilizia agevolata, parificando le coppie conviventi omosessuali a quelle eterosessuali sposate. Ma la modifica non poteva avere effetto retroattivo e il ricorso al Tar di Arcigay restava valido. Oggi la Regione è intervenuta in autotutela per evitare l'udienza di domani al Tar e dare ragione alla coppia gay. Deperu non nasconde la propria soddisfazione: "È una vittoria storica per gay e lesbiche della regione, ma soprattutto una vittoria di civiltà e di diritto per tutto il Friuli Venezia Giulia".

I due ragazzi gay pordenonesi, che preferiscono salvaguardare la loro privacy, si dichiarano soddisfatti: "Siamo felici di questo risultato che per la prima volta ci fa sentire cittadini non discriminati per la propria affettività. Il fatto che la Regione sia voluta intervenire assumendosi le proprie responsabilità senza delegare la decisione ad un giudice, è un gesto di civiltà che apprezziamo. Sapere che la nostra battaglia apre la strada ai diritti di altre coppie omosessuali, ci rende senz'altro orgogliosi".

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