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Assassinio di Garlasco, si riapre il caso. Giudici: sì alle nuove perizie

30 aprile 2014 | 21.31
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Assassinio di Garlasco, si riapre il caso. Giudici: sì alle nuove perizie

I giudici hanno concesso nuove consulenze sull'omicidio di Chiara Poggi che vede come unico imputato l'allora fidanzato Alberto Stasi. In particolare è stato concesso l'esame mitocondriale sul capello trovato nel palmo della mano della vittima e gli accertamenti sul materiale biologico sotto le sue unghie.

LE PROVE - E ancora: sarà possibile rifare la prova della camminata sul pavimento sporco di sangue della villetta di via Pascoli dove è avvenuto il delitto e il sequestro mai eseguito della bicicletta nera custodita nell'officina del papà di Alberto.

LA BICICLETTA - Anticipando quanto richiesto dai giudici della Corte d'Appello di Milano, Alberto Stasi ha consegnato la sua bicicletta nera da donna ai carabinieri di Vigevano. La bici è ora custodita dai carabinieri e sarà sottoposta non ad un esame scientifico ma a un ipotetico confronto con quella che due testimoni sostengono di aver visto la mattina del 13 agosto 2007 vicino alla villetta di via Pascoli dove Chiara è stata uccisa.

L'UDIENZA - Inoltre, i giudici hanno stabilito che tutte le parti potranno contribuire ad ulteriori approfondimenti sui computer di vittima e accusato. L'udienza è stata rinviata al prossimo 14 maggio. A questo punto, dovranno essere fissati i termini delle nuove consulenze e stabilito a chi verranno affidate.

LA DECISIONE - Con una ordinanza di cinque pagine i giudici della prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano hanno riaperto il processo sull'omicidio di Garlasco. Una decisione "alla luce della sentenza di rinvio della Corte di Cassazione che impone una rivalutazione delle richieste istruttorie già avanzate dal pg e dalle parti civili di cui ha indicato la necessità, l'incidenza e la conferenza rispetto al tema probandum".

IMMAGINI DAL SATELLITE - Quanto alla perizia informatica richiesta dal pg Laura Barbaini, viene rigettata "considerata la natura esplorativa della stessa, fermo restando che le parti hanno sempre e comunque la facoltà di esaminare il materiale in sequestro, al fine di ricercare altri elementi utili". Rigettata anche la richiesta di acquisire le immagini satellitari del Comune di Garlasco perché anch'essa "generica ed esplorativa".

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