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Assassinio di Garlasco, si riapre il caso. Giudici: sì alle nuove perizie

30 aprile 2014 | 14.08
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Assassinio di Garlasco, si riapre il caso. Giudici: sì alle nuove perizie

I giudici hanno concesso nuove consulenze sull'omicidio di Chiara Poggi che vede come unico imputato l'allora fidanzato Alberto Stasi. In particolare è stato concesso l'esame mitocondriale sul capello trovato nel palmo della mano della vittima e gli accertamenti sul materiale biologico sotto le sue unghie.

E ancora: sarà possibile rifare la prova della camminata sul pavimento sporco di sangue della villetta di via Pascoli dove è avvenuto il delitto e il sequestro mai eseguito della bicicletta nera custodita nell'officina del papà di Alberto. Un'acquisizione per confrontarla con quella che una vicina dice di aver visto la mattina del 13 agosto 2007, giorno dell'omicidio.

Inoltre, i giudici hanno stabilito che tutte le parti potranno contribuire ad ulteriori approfondimenti sui computer di vittima e accusato. L'udienza è stata rinviata al prossimo 14 maggio

A questo punto, dovranno essere fissati i termini delle nuove consulenze e stabilito a chi verranno affidate.

Con una ordinanza di cinque pagine i giudici della prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano hanno riaperto il processo sull'omicidio di Garlasco. Una decisione "alla luce della sentenza di rinvio della Corte di Cassazione che impone una rivalutazione delle richieste istruttorie già avanzate dal pg e dalle parti civili di cui ha indicato la necessità, l'incidenza e la conferenza rispetto al tema probandum".

I giudici hanno disposto di doversi procedere all'estensione della sperimentazione virtuale del percorso indicato da Alberto all'interno della villetta di via Pascoli "comprensivo della discesa e risalita dei primi due gradini della scala" su cui fu trovato il corpo senza vita della Poggi. Un esperimento che deve tenere conto "della macchiatura ematica presente sul pavimento e della postura assunta dallo stesso per l'apertura della porta e del processo di essiccamento delle macchie stesse".

Disposti anche accertamenti genetici sul capello trovato nella mano sinistra della vittima, nonchè sulle unghie di Chiara. I giudici hanno inoltre disposto il sequestro della bicicletta nera da donna in uso alla famiglia Stasi.

Quanto alle altre richieste, i giudici hanno rigettato l'acquisizione degli ulteriori atti di procedimento penali a carico dell'ex maresciallo dei carabinieri Francesco Marchetto così come sugli approfondimenti scientifici della bici nera "in considerazione del tempo trascorso e della impossibilità di conoscere le modalità di conservazione della medesima". Il sequestro della bici, dunque, sembra da intendersi solo per un confronto con le testimonianze di due vicine di casa della famiglia Poggi.

Quanto alla perizia informatica richiesta dal pg Laura Barbaini, viene rigettata "considerata la natura esplorativa della stessa, fermo restando che le parti hanno sempre e comunque la facoltà di esaminare il materiale in sequestro, al fine di ricercare altri elementi utili". Rigettata anche la richiesta di acquisire le immagini satellitari del Comune di Garlasco perchè anch'essa "generica ed esplorativa".

Le perizie sono state affidate al professor Francesco De Stefano del dipartimento Scienza della salute dell'università di Genova, al dottore Roberto Testi di Torino e ai professori Gabriele Bitelli e Luca Vittuari del Dicam di Bologna. L'udienza per il giuramento dei periti è stata fissata al prossimo 14 maggio.

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