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Camorra, sequestrati beni a boss 'McKay' tra protagonisti faida Scampia

29 aprile 2014 | 15.27
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Camorra, sequestrati beni a boss 'McKay' tra protagonisti faida Scampia

Attività "di notevole valore economico" e beni immobili riconducibili a Gennaro Marino, detto McKay, boss protagonista della terza faida di Scampia del 2012 e condannato a 16 anni di reclusione, sono stati sequestrati dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli. Le fiamme gialle hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip al culmine di indagini condotte dalla Dda di Napoli.

Sottoposti a sequestro beni immobili, quote societarie, rapporti bancari, fondi di investimento formalmente intestati a svariati soggetti legati alla famiglia Marino e ai quali è stato contestato il delitto di interposizione fittizia dei beni. Secondo i magistrati della Dda, si tratta di attività di notevole valore economico che costituiscono "importantissime forme di reinvestimento, nel circuito produttivo, di capitali illecitamente accumulati, specie attraverso il traffico di stupefacenti".

Società che gestivano impianti di distribuzione di carburante a Posillipo, quartiere residenziale di Napoli, e una società immobiliare titolare di un'autovettura blindata, utilizzata dai familiari di Gennaro Marino per gli spostamenti in città. Beni che, secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, rientrano nel patrimonio economico riconducibile al gruppo capeggiato da Marino, detto McKay, protagonista della cosiddetta terza faida di Scampia e destinatario di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Napoli.

Le indagini delegate dalla Dda ai finanzieri del Comando provinciale di Napoli hanno permesso di individuare tre società che gestivano impianti di distribuzione di carburante nel quartiere Posillipo a Napoli e nel comune di Arzano; è stata inoltre accertata la riconducibilità al clan di due bar e due società di import export di prodotti di elettronica, dislocati in città e in provincia di Napoli. Tra i beni sequestrati agli indagati, anche una società immobiliare operante nella città di Napoli e solo fittiziamente intestata al cognato di Marino, la quale è risultata titolare di svariati immobili e di un'autovettura blindata, dai familiari di Marino.

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