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Firenze, caso Magherini: famiglia denuncia 'calci da immobilizzato'

29 aprile 2014 | 18.49
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Firenze, caso Magherini: famiglia denuncia 'calci da immobilizzato'

"Riccardo risulta essere stato immobilizzato con un uso della forza non previsto e contemplato nelle tecniche di immobilizzazione delle forze dell'ordine, fra cui: presa e stretta del collo con le mani; calci quantomeno ai fianchi/addome anche nel momento in cui era già steso prono a terra; prolungata pressione di più agenti sul suo corpo, compreso il tronco, in posizione prona sull'asfalto". Lo scrivono, in una denuncia presentata al tribunale di Firenze, Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo, morto il 3 marzo scorso a Firenze mentre veniva arrestato dai carabinieri.

I familiari di Magherini, assistiti dall'avvocato Fabio Anselmo, chiedono che i carabinieri intervenuti quella sera siano accusati di omicidio preterintenzionale e i sanitari di omicidio colposo.

Nella denuncia i familiari sostengono che "nel lungo arco temporale iniziato 'qualche minuto prima' che arrivasse la prima ambulanza fino a quando è arrivata la seconda ambulanza con l'avvio delle manovre di soccorso (almeno 15 minuti), Riccardo era già divenuto totalmente silenzioso e immobile (si veda fra gli altri la significativa deposizione di Gerini, sentito a investigazioni difensive: "il ragazzo era diventato silenzioso certamente prima che arrivasse l'ambulanza'')".

"A fronte di tale silenzio e immobilità, che aveva destato la preoccupazione degli astanti circa il suo stato di salute - si legge ancora nella denuncia - i quattro militari intervenuti hanno invece deciso di continuare a tenere Riccardo immobilizzato nella medesima posizione, continuando altresì ad esercitare pressione sul dorso".

Secondo i familiari di Magherini inoltre, "i primi sanitari intervenuti, come i quattro carabinieri, nel lungo periodo di attesa dell'ambulanza con il medico, pur non essendo riuscita la valida acquisizione dei parametri vitali proprio in ragione della immobilizzazione con le manette dietro la schiena di Riccardo (risultato nullo il risultato del saturimetro), non hanno provveduto nemmeno a rimuovere Riccardo da quella posizione (peraltro con l'addome scoperto appoggiato sull'asfalto freddo) né a liberarlo dalle manette, al fine di consentirgli quantomeno una migliore respirazione".

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