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Omicidio Mez: motivazioni, Rudy la teneva ferma e Amanda e Raffaele colpivano

29 aprile 2014 | 16.35
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Il Dna di Rudy Hermann Guede sul polsino della felpa di Meredith e all'interno della sua vagina ''portano a ritenere che Rudy, nelle fasi dell'aggressione non impugnasse alcun coltello, ma avesse le mani libere, che utilizzò per compiere l'aggressione sessuale e per contribuire a tenere immobilizzata la ragazza''. E' quanto si legge nelle motivazioni alla sentenza di condanna depositate stamani dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Meredith, specificano, ''venne colpita da due armi da taglio distinte''. Quella più piccola, che ''produsse la ferita nella parte destra del collo'', per i giudici, era ''impugnata da Raffaele Sollecito''. Mentre la ferita mortale avvenne con una lama ''impugnata da Amanda Knox''.

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