"Pa' Francesco piace a tutti, ai buoni e ai cattivi": lo scrive Adriano Celentano in un lungo articolo sul 'Fatto Quotidiano' e chiama il Papa proprio in questo modo che suona affettuoso e familiare: Pa' Francesco. "Il Papa piace a tutti - osserva l'artista - e non solo a quelli che conducono una vita dai comportamenti ineccepibili, i quali fanno dell'onestà e della trasparenza la loro principale ragione di vita".
Ma "strano a dirsi, piace anche ai disonesti e persino ai criminali, che senza accorgersi correrebbero il grosso pericolo di essere deviati nella direzione opposta alla loro malvagità e quindi di redimersi". Quindi, se "Pa' Francesco piace ai buoni perché la sua presenza, il suo modo di fare, rafforza e rende quasi visibile la grande prospettiva di una vita gioiosa che neanche possiamo immaginare quanto sia reale", contemporaneamente "insinua nei cattivi l'atroce dubbio che forse dopo questa vita assai più breve di un lampo, ce ne possa essere un'altra però eterna, alla quale i cattivi potrebbero non partecipare".
Per Celentano, "si potrebbe dire che Pa' Francesco è il Papa degli sconvolgimenti sia per i buoni che per i cattivi. Quando l'umile Bergoglio parla di Gesù, lo fa con una tale passione che ce lo fa sentire vicino, semplice e amichevole, come un Padre pronto a perdonare tutti coloro che si imbattono lungo il suo luminoso tracciato: unica vera via di salvezza e di verità".