In ambienti della sicurezza si mantengono i toni bassi, facendo trapelare al più una ''cauta preoccupazione''. In vista della manifestazione di sabato a Roma, che vedrà confluire nella capitale movimenti per la casa, precari, attivisti No Tav dal Piemonte e No Muos dalla Sicilia, gli apparati di prevenzione hanno da tempo cominciato ad analizzare i possibili scenari sulla scorta delle esperienze maturate in occasione delle più recenti manifestazioni di piazza, come il grande corteo organizzato il 19 ottobre scorso e conclusosi con un presidio di tende nell'area di Porta Pia.
In queste settimane è stato messo a punto ed effettuato un monitoraggio di intelligence volto a fornire elementi di valutazione sulla reale fisionomia della manifestazione. A questo proposito, si prevede l'arrivo a Roma dal Piemonte di militanti dell'area antagonista che da sempre si oppone alla realizzazione dell'Alta Velocità. E non sembra certo un segnale di distensione, in vista del corteo di sabato, l'irruzione di martedì scorso nelle sedi Pd e Sel di Roma da parte dei movimenti per il diritto all'abitare in segno di protesta contro gli sgomberi degli stabili occupati.
Il clima di questi giorni fa propendere quindi i responsabili degli apparati di sicurezza per l'ipotesi che prevede ''il possibile riaffacciarsi sulla scena di piccoli gruppi intenzionati ad alzare il livello della contrapposizione''. In questo senso, rilevano fonti qualificate all'Adnkronos, non possono essere escluse ''iniziative isolate ed estemporanee per prendere di mira i simboli del potere, a cominciare dalle sedi dei ministeri''. L'auspicio è che ''eventuali atti ostili si limitino a gesti dimostrativi o simbolici''. (segue)
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