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Terremoto, per Legambiente a L'Aquila i conti non tornano

05 aprile 2014 | 17.18
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Terremoto, per Legambiente a L'Aquila i conti non tornano

All'Aquila ''i conti non tornano'': a cinque anni dal sisma del 6 aprile 2009, sono troppo pochi gli edifici ricostruiti nel centro del capoluogo abruzzese e in molte delle 56 frazioni colpite. Con circa otto miliardi e mezzo di euro spesi, la devastazione dei centri è ancora tutta lì, il tempo quasi sospeso. La denuncia si legge in un comunicato di Legambiente.

I dati sulla ricostruzione forniti dal comune dell'Aquila parlano di 11.825 interventi di ripristino conclusi a fine dicembre 2103 sui 22.841 previsti. Mentre sono 18.657 le persone assistite, che vivono ancora in alloggi provvisori, di cui 11.699 nelle new town (progetto C.a.s.e L'Aquila) e 2.464 nei moduli abitativi provvisori (progetto Map L'Aquila).

Per quanto riguarda le risorse stanziate, impegnate e spese, il conteggio, prosegue il comunicato, lo fa invece il ministero della Coesione Territoriale (soppresso dall'attuale governo) in una nota sullo Stato di Attuazione degli Interventi per la Ricostruzione e lo Sviluppo dell'Aquila e degli altri Comuni (gennaio 2014). Secondo la nota del ministero, ad oggi sono stati stanziati 12 miliardi di euro: 10,5 miliardi fino al 2012 a cui vanno aggiunti 1,2 miliardi stanziati nel 2013 e 600 milioni stanziati nella legge di stabilità per il 2014.

Escludendo questi ultimi 600 milioni, gli 11,4 miliardi di risorse stanziate si possono raggruppare in tre categorie: emergenza, assistenza e altro (4,7 miliardi), ricostruzione edilizia pubblica (1,5 miliardi), ricostruzione edilizia privata (5,2 miliardi). Nel complesso, sono stati impegnati 8,3 miliardi di euro e spesi 6,3 miliardi, di cui 3,5 durante la fase dell'emergenza per attività differenti dalla ricostruzione pubblica e privata.Degli 1,5 miliardi stanziati per l'edilizia pubblica, 900 milioni sono stati impegnati da parte degli enti attuatori e 200 milioni circa sono stati spesi. Restano da impegnare circa 600 milioni.Sui 5,2 miliardi stanziati per l'edilizia privata, 3,8 miliardi sono stati impegnati e 2,6 spesi. Rimangono da impegnare 1,4 miliardi.

"A fronte dei soldi spesi, solo il 20% del centro storico dell'Aquila è stato ricostruito - commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - e quel 20% è quasi tutto riferito alla ricostruzione residenziale. Soltanto una chiesa è stata restaurata e riaperta al culto. Le frazioni, poi, in molti casi sono ancora alle prese con la progettazione di un piano di ricostruzione. E' evidente che la ricostruzione, dell'edilizia pubblica e privata, deve cambiare passo, insieme all'impegno della politica".

''L'Aquila deve essere ricostruita in modo corretto e senza speculazioni - aggiunge Francesca Aloisio, presidente del circolo Legambiente dell'Aquila - Siamo convinti che, con la volontà di portarla avanti e il dovuto controllo, una ricostruzione ecosostenibile e all'insegna della legalità sia possibile. L'Aquila può diventare un esempio modello di città sostenibile e un punto di riferimento per l'urbanistica mondiale".

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