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Primo maggio, in 700mila al concertone. Dal palco Pelù attacca Renzi /VIDEO

02 maggio 2014 | 11.27
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Primo maggio, in 700mila al concertone. Dal palco Pelù attacca Renzi /VIDEO

Roma, 2 mag. (Ign) - "Non abbiamo bisogno di comprare nuove armi, gli F35 rubano soldi alla scuola e agli ospedali. Il 'non eletto', ovvero sia il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c'è un grande nemico interno, che si chiama disoccupazione, che si chiama corruzione e che si chiama voto di scambio" (VIDEO). Dal palco del concertone organizzato da Cgil, Cisl e Uil a piazza San Giovanni in Laterano a Roma, Piero Pelù attacca così, senza nominarlo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi. E ancora: "Non abbiamo bisogno di elemosine da 80 euro".

Un concerto a cui hanno partecipato settecentomila persone: sono questi i numeri comunicati da Edoardo Leo, uno dei tre conduttori della kermesse.

E sul tema 'lavoro', nella mattinata di giovedì, è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia per la festa che si è svolta al Quirinale, alla presenza dei nuovi maestri del Lavoro del Lazio, insigniti della 'Stella al Merito': in Italia, ha detto il capo dello Stato, "servono soluzioni solidaristiche, innovative e coraggiose". "Non è eccessivo" parlare di "allarme lavoro" per "suscitare il massimo di reazione i tutti i sensi" e "non certo per abbandonarsi allo scoramento", ha sottolineato.

Dai sindacati, che hanno celebrato la ricorrenza a Pordenone, è arrivato un invito fermo al governo. Basta con "sorrisi" e "annunci", servono "riforme che cambino a fondo il Paese", ha scandito Susanna Camusso. "Cambiare marcia, serve un governo che le cose le faccia", le ha fatto eco Luigi Angeletti. E Raffaele Bonanni ha chiuso il cerchio: basta "teatrini", servono "progetti chiari e trasparenti".

Determinazione ad andare avanti con il piano di riforma del mercato del lavoro è stata ribadita dal ministro Giuliano Poletti. "Questo governo si è distinto per l'impegno a fronteggiare la spirale recessiva in atto, assumendo con responsabilità decisioni forti, volte a dare segnali concreti di ripresa e stimolare, in modo significativo, una nuova crescita dell'economia", ha spiegato, assicurando che sul Jobs act l'esecutivo andrà "avanti con decisione" essendo un provvedimento che va "nella direzione della semplificazione e chiarimento delle norme". Priorità tra le priorità, la disoccupazione giovanile. "Il Paese non può vedere un'autentica ripresa se non offre nuove opportunità a chi rappresenta il nostro futuro", la sintesi di Poletti.

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