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Da Cogne a Villa Maso, lo strano destino delle case insanguinate dai delitti

26 febbraio 2014 | 18.17
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Da Cogne a Villa Maso, lo strano destino delle case insanguinate dai delitti

Mura ancora piene di ombre. Case 'maledette' che custodiscono segreti, luoghi che hanno cambiato serrature e proprietari ma in molti casi non trovano pace. Da Perugia a Cogne, villette e abitazioni dell'orrore sono diventate 'mete' turistiche, sono state vendute o sono ancora disabitate, mentre altre sono ancora oggi offerte sul mercato. E' questo il destino delle abitazioni nelle quali si e' scatenata la furia omicida in tanti casi di cronaca nera. Tra quelle pareti, nel tempo, si sono aggirati esperti di investigazioni a caccia di 'cold case', ma anche gente comune, che comprando quelle abitazioni ha provato a ridare un'anima a luoghi finiti loro malgrado sotto i riflettori dei media.

- L'omicidio di via Poma: nell'appartamento di via Carlo Poma n.2, a Roma, in cui il 7 agosto 1990 fu uccisa Simonetta Cesaroni con 29 coltellate, c'è oggi uno studio notarile. L'abitazione che ospitava gli uffici dell'Associazione Italiana degli Alberghi della Gioventu' e' stata infatti venduta e completamente ristrutturata. L'appartamento e' molto grande ed era diviso al momento del delitto in sette stanze piu' accessori: un ingresso con un lungo corridoio sul quale si affacciavano tutte le porte e in fondo al quale c'era la stanza dove e' stato trovato il corpo seminudo di Simonetta.

- Il delitto di Cogne: resta sempre ai primi posti nella classifica del 'turismo dell'orrore' la casa di Cogne dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi. Fotografata, sequestrata, dissequestrata, messa nuovamente sotto sequestro, anche a distanza di anni l'abitazione non ha mai smesso di essere destinazione di 'pellegrinaggi' del turismo macabro. Luogo di un delitto tanto efferato, non e' pero' mai stata abbandonata a se stessa, tantomeno messa in vendita. Lo chalet in legno e pietra di Montroz è sempre di proprietà della famiglia Lorenzi.

- Il massacro del Circeo: un villino sul promontorio del Circeo fu il macabro scenario nel quale la notte del 29 settembre 1975 si consumarono le atrocita' di Angelo Izzo e dei suoi compagni, Gianni Guido e Andrea Ghira. La residenza bianca e fastosa nelle cui stanze i tre giovani torturarono e massacrarono Rosaria Lopez, che mori' per le violenze subite, e violentarono Donatella Colasanti, scampata alla furia del branco dei suoi seviziatori (la donna e' morta il 30 dicembre del 2005). La villa era di proprietà della famiglia Ghira, ma dopo quella notte degli orrori non vi hanno piu' messo piede e dopo il dissequestro rimase a lungo disabitata fino ad essere venduta alcuni anni fa a dei nuovi proprietari.

- Il delitto dell'Olgiata: il 10 luglio 1991 la cronaca fa registrare un delitto in una villa del comprensorio dell'Olgiata. E' quella dove abitano la contessa Alberico Filo della Torre e la sua famiglia. La nobildonna muore alle 8.45 del mattino nella sua camera da letto, chiusa a chiave, dove l'assassino la strangola e la finisce colpendola piu' volte alla testa con uno zoccolo. Al momento del delitto nella villa si trovano i due figli piccoli della vittima, le due domestiche, una governante e alcuni operai che stavano montando gli allestimenti per un party previsto per la serata stessa di quel giorno. L'abitazione, circondata da un grande giardino, e' stata acquistata da una societa' un anno dopo l'omicidio ed e' attualmente abitata.

- Il giallo di Garlasco - L'abitazione nella quale il 13 agosto 2007 fu uccisa Chiara Poggi è stata sottoposta a sigilli e interdetta per mesi. Poi i genitori e il fratello della vittima sono tornati ad abitare nella villetta.

- La Strage di Erba: è stata donata alla Caritas ambrosiana, per ospitare nuclei familiari in difficoltà, la casa nella quale l'11 dicembre del 2006 vennero uccisi Raffaella Castagna, la madre Paola, il piccolo Youssef e Valeria Frigerio e ferito gravemente il marito di quest'ultima, Mario, ad opera di Olindo Romano e Rosa Bazzi. L'appartamento di Olindo e Rosa è stato invece venduto all'asta, ed è attualmente abitato.

- Caso Carretta: al centro di una vera e propria querelle giudiziaria, invece, fini' la casa dei Carretta, la famiglia di Parma scomparsa dalla citta' emiliana il 4 agosto 1989, del cui massacro si e' autoaccusato il primogenito Ferdinando. L'uomo, rinchiuso in un ospedale psichiatrico e tornato in liberta', nel 2010 ha venduto l'abitazione dopo avere raggiunto un accordo con le zie Paola Carretta, Adriana e Carla Ghezzi.

- Villa Altachiara - Posta sulla scogliera di Portofino, Villa Altachiara fu il teatro della scomparsa della contessa Francesca Vacca Agusta, precipitata in mare nel gennaio 2001. La villa è stata messa all'asta ma non e' stata venduta.

- Novi Ligure: Francesco De Nardo, il padre di Erika, la ragazzina che il 21 febbraio 2001 uccise, insieme al fidanzatino Omar, la madre Susy e il fratellino di undici anni Gianluca, non ha mai abbandonato la casa degli orrori a Novi Ligure. Dopo il dissequestro, l'ingegner De Nardo ha deciso di continuare a vivere nella villetta a due piani.

- Delitto Meredith Kercher: a Perugia, in una villetta in via della Pergola, il primo novembre 2007 venne assassinata la studentessa britannica Meredith Kercher. La casa, a lungo sotto sequestro, era stata data in affitto. Nel dicembre scorso la casa e' stata messa in vendita con un cartello apposto sul cancello d'ingresso alla villetta. L'immobile è proposto anche sul sito di un'agenzia specializzata, descritta come 'casa indipendente' di circa 150 metri quadri nel centro storico di Perugia.

- Villa Maso: è stata invece venduta Villa Maso, che si staglia sullo scenario rassicurante delle colline di Montecchia di Crosara, in provincia di Verona. E' qui che Pietro Maso il 17 aprile 1991 uccise il padre e la madre con altri complici per impossessarsi dei loro risparmi. La villetta e' stata venduta divesi anni fa, e il nuovo proprietario ha diviso la casa in due appartamenti, entrambi abitati.

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