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Droga: Anastasia, 10mila detenuti beneficeranno della sentenza Consulta

12 febbraio 2014 | 16.51
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"Non abbiamo un dato preciso sulle persone in carcere per detenzione di droghe leggere, ma si tratta di circa 10mila detenuti che potranno beneficiare della sentenza della Consulta". E' la stima fornita all'Adnkronos da Stefano Anastasia, presidente di Società della Ragione, l'associazione che due anni fa ha lanciato la campagna per la dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. "La sentenza ha un effetto immediato, ma è auspicabile che in questa fase si affronti la questione della carcerazione per droga e delle politiche sulla droga - come sta avvenendo anche negli Usa - perchè abbia esiti più duraturi", sottolinea Anastasia.

"La sentenza che dichiara incostituzionale la legge Fini-Giovanardi è una grande soddisfazione per la nostra associazione che nel febbraio del 2012, alla luce della giurisprudenza costituzionale che andava consolidandosi, ha deciso di avviare una campagna per il riconoscimento dell'illegittimità costituzionale delle modificazioni al Testo Unico sugli stupefacenti, introdotte con il maximendamento governativo alla legge di conversione del decreto sulle olimpiadi invernali del 2006", sottolinea 'Società della Ragione', che aggiunge: "finalmente la Consulta fa quello che la politica non ha saputo fare in questi anni: spazzare via una legge carcerogena nata da uno stupro istituzionale".

"Un particolare ringraziamento - conclude l'associazione - va al giurista e avvocato Luigi Saraceni che ha messo a disposizione la propria esperienza di parlamentare, magistrato e avvocato istruendo lo studio che è stato la base per le decine di istanze di legittimità presentate in questo ultimo anno alla Corte Costituzionale. Un ringraziamento va anche ai giuristi che in questi anni hanno affiancato il lavoro della nostra associazione, in primis al prof. Andrea Pugiotto, estensore dell'appello alla corte sottoscritto da oltre 140 giuristi, garanti e operatori del settore. Infine un apprezzamento particolare per l'avvocato Giovanni Maria Flick che con generosità civile ha accettato di presentare le nostre buone ragioni davanti alla Corte Costituzionale".

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