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Frode fiscale da 7 milioni di euro scoperta dalla Gdf di Caltanissetta, 5 arresti

17 marzo 2014 | 14.20
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Frode fiscale da 7 milioni di euro scoperta dalla Gdf di Caltanissetta, 5 arresti

Centinaia di fatture false sono state scoperte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Caltanissetta e della sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Gela, nell'ambito dell'operazione 'Stack of paper' (Risma di carta), che ha portato all'esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere e due agli arresti domiciliari.

Le misure restrittive, disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela Fabrizio Molinari, giungono dopo complesse indagini iniziate nel mese di giugno 2012 su input della procura della Repubblica di Gela e curate dal sostituto procuratore Silvia Benetti e dal procuratore della Repubblica Lucia Lotti. Gli imprenditori coinvolti sono riusciti, nel periodo delle indagini, a sottrarre all'imposizione fiscale un imponibile di oltre 7.000.000 di euro.

I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Caltanissetta hanno sottoposto ad accertamenti di natura tributaria undici soggetti economici (tra società e ditte individuali) di Gela e di Niscemi, tutte attive nel settore della realizzazione di strutture metalliche. Al tempo stesso la sezione di polizia giudiziaria della locale procura ha curato altri accertamenti finalizzati a ricostruire l'intero quadro degli illeciti. Il meccanismo fraudolento scoperto dalle fiamme gialle, sviluppato nell'arco temporale 2007-2012, si basava sulla emissione di fatture false da parte di numerose società cartiere, riconducibili direttamente ed indirettamente agli indagati, ed attestanti prestazioni di servizio o noleggi di attrezzature, in realtà inesistenti, a favore della società 'metal impianti srl di Gela'.

Attraverso un'efficiente organizzazione i nove imprenditori coinvolti, potendo contare, in alcuni casi, anche su vincoli di parentela, nonché sull'intervento di un noto commercialista di Gela, risultato tra l'altro anche legale rappresentante di una delle società cartiere che avevano emesso fatture per operazioni inesistenti, sono riusciti, nel periodo delle indagini, a sottrarre all'imposizione fiscale un imponibile di oltre 7.000.000 di euro. Ciò attraverso l'indebita deduzione dei costi, mai sostenuti, rappresentati dalle fatture false.

E' stato omesso il versamento di Iva per oltre 3.000.000 di euro e sono state eseguite compensazioni di imposte con crediti inesistenti per oltre 2.000.000 di euro. Da segnalare che, nel corso dell'esecuzione dell'attività ispettiva nei confronti di una delle società cartiere, è stata rinvenuta una vera e propria risma di fatture false precedentemente stampate per consentire, appunto, ad una ditta di abbattere i ricavi proprio attraverso la deduzione di costi fittizi.

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