"La prima notizia che mi arrivo' era che bisognava rubare una 126 e io lo feci. Ho avuto l'incarico da Graviano di rubare il 18 luglio le targhe. L'unica cosa che mi dissero era di stare la domenica il piu' lontano possibile da Palermo". A dirlo nell'aula bunker di Rebibbia il pentito Gaspare Spatuzza rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo nel corso dell'udienza del processo sulla trattativa Stato- mafia in riferimento alla strage di via D'Amelio.
"Quando prelevammo la macchina avevo come battistrada Fifetto Cannella e Antonino Mangano. Nel magazzino dove consegnai la 126 trovai Renzino Tinnirello e un'altra persona che non rividi mai piu'. L'ho sempre descritta come un negativo sfocato di una fotografia, non era un ragazzo forse sulla cinquantina ma posso dire al 100 % che non era persona di mia conoscenza e appartenente a Cosa Nostra".