"L'obiettivo prescelto a Palermo era a Firenze ma non e' stato centrato. Partimmo da Palermo con la fotografia di un monumento. Non so se 100 o 200 metri da dove avvenne l'esplosione ma il fiorino si fermo' prima, non so se per colpa di un vigile". A raccontarlo nell'aula bunker di Rebibbia il pentito Gaspare Spatuzza, rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo nel corso dell'udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia in riferimento all'attentato di Firenze di via dei Georgofili.
"L'obiettivo era una struttura, non umano. Certo mettendo una bomba la' era una cosa fisiologica, perdonatemi il termine, - ha detto Spatuzza - che potesse colpire qualcuno".