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Salute: udito a rischio per chi fa musica e chi la ascolta, il vademecum

17 febbraio 2014 | 13.38
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Milano, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Musica croce e delizia per le orecchie, sia di chi la fa sia di chi la ascolta. Una recente ricerca condotta in Nuova Zelanda ha calcolato che più della metà dei musicisti adulti soffre di un deficit uditivo. E che circa il 20% degli adolescenti, uno su 5, lamenta udito debole nonostante la giovanissima età. Un calo precoce collegabile secondo gli esperti all''overdose' di musica in cuffia ad altissimo volume, con un numero di casi di ipoacusia aumentato del 30% negli ultimi 15 anni, insieme al dilagare di strumenti come mp3, iPod, tablet e smartphone.

Per ricordare le regole d'oro salva-udito, alla vigilia del 64esimo Festival di Sanremo arriva il 'Piccolo vademecum dei decibel sotto controllo', realizzato da Amplifon con la consulenza dell'audiologo: 8 consigli, 4 per chi suona e 4 per chi ascolta. "Il nostro udito è prezioso e bisognerebbe fare di tutto per mantenerlo in buone condizioni funzionali - osserva l'audiologo Antonio De Caria - Eppure l'esposizione a cui sono sottoposti musicisti, fonici e disc-jockey è sottovalutata quando si discute di lavoratori esposti a rumore. Per non parlare della miriade di musicisti non professionisti che, non disponendo di impianti adeguati, continuano a esporsi a ondate di decibel fuori controllo".

Inoltre, i 'dottori dell'udito' segnalano la diffusione in tutto il mondo di un cattivo uso dei mezzi di riproduzione musicale: "Sempre più persone ascoltano la musica 'outdoor' - spiega De Caria - direttamente dalle cuffiette del proprio mp3 o cellulare, con volume altissimo per mascherare, per esempio, il rumore del traffico o di un mezzo di trasporto, come succede quando si è in treno. Si possono così raggiungere e superare anche i 100 decibel, un rumore paragonabile al frastuono di un aeroplano al decollo. Tutto ciò può portare a un precoce deterioramento uditivo, come dimostrato da numerose ricerche clinico-epidemiologiche". (segue)

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