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In Trentino le valanghe si controllano con una campana di metallo

12 febbraio 2014 | 19.25
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In Trentino le valanghe si controllano con una campana di metallo

Controllare le valanghe con una campana di metallo e due contenitori di idrogeno e ossigeno. Il sistema è stato messo a punto in Francia qualche anno fa e da lì è stato esportato in Trentino, dove la protezione civile locale, caso finora unico in Italia, l'ha acquistato per mettere in sicurezza strade, ferrovie e centri abitati. Un'esigenza quanto mai sentita in un territorio completamente montano. Soprattutto in periodi in cui l'allarme valanghe, complici le avverse condizioni meteo, è più forte che mai. L'idea alla base di questo strumento è combinare idrogeno e ossigeno per provocare slavine controllate.

Questo apparecchio, spiega Gianluca Tognoni, nivologo, ''è un cono d'acciaio, attaccato ad un elicottero, dove all'interno vengono miscelati dei gas" ossia idrogeno e ossigeno. Una volta posizionato nel punto critico, "questa miscela di gas viene fatta esplodere e questa campana, rivolta verso il basso, crea un'onda d'urto sul manto nevoso che ne provoca la rottura e il conseguente distacco". Il nuovo sistema, assicurano gli addetti ai lavori, garantisce parecchi vantaggi rispetto all'uso di esplosivi tradizionali. Uno su tutti, il fattore tempo.

Uno dei vantaggi, afferma Roberto Bertoldi, direttore del dipartimento Protezione Civile Provincia Autonoma di Trento, ''è sicuramente la velocità". Inoltre, "se si dovesse operare con gli esplosivi, ci sono degli aspetti anche di tipo burocratico più complicati perché tenere un deposito di esplosivi comporta un certo tipo di organizzazione e autorizzazioni, anche per il trasporto e maneggio". L'esplosivo "potrebbe anche non essere così mirato e causare danni, che certe volte sono anche superiori a quelli della valanga".

La collaborazione tra i vari enti coinvolti è però cruciale per poter intervenire con tempestività. ''Noi siamo in stretto contatto con i sindaci sul territorio - spiega il nivologo - i quali ci segnalano e richiedono interventi ad hoc e poi loro emettono delle ordinanze specifiche di chiusura e predispongono con le forse dell'ordine il presidio delle zone dove vengono fatte le operazioni di bonifica". Ma i vantaggi del nuovo strumento non sono rimasti circoscritti tra le montagne attorno a Trento. La campana antivalanghe trentina è infatti già intervenuta nei mesi e anni scorsi in occasione di diverse emergenze in Veneto, Abruzzo e Molise.

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