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Via Poma: difesa Busco, e' innocente, ha subito una grande ingiustizia

26 febbraio 2014 | 17.59
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Raniero Busco è "innocente e ha subito una grande ingiustizia con la condanna in primo grado". Lo sottolinea Franco Coppi, difensore di Raniero Busco insieme a Paolo Loria, nella sua arringa davanti ai giudici della prima sezione penale della Cassazione. Coppi ritiene che la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma che, il 27 aprile 2012 ha assolto con formula piena Raniero Busco, debba essere confermata in quanto "ineccepibile ed esemplare". A partire dalla deduzione secondo la quale non ci sarebbe stato nessun morso sul seno sinistro di Simonetta Cesaroni e che, in ogni caso, non sarebbe da attribuire a Busco.

Sulla questione del morso, il penalista invita la Cassazione a riflettere su quanto sottolinea l'attuale letteratura scientifica. "La prova del morso -ha sottolineato Coppi- può essere anche il nemico della giustizia naturale. La sentenza impugnata ha analizzato infatti una corrente scientifica più recente per dire che la prova del morso è scientificamente inattendibile".

Contrariamente a quanto sostenuto dal sostituto procuratore generale nella sua requisitoria in cui è stata messa sotto accusa la competenza del consulente Cipolla d'Abruzzo, Coppi ha sottolineato che "si tratta di un patologo medico legale che per sua stessa definizione era un 'topo da autopsia'". Questo per dire che la sentenza d'Appello "regge in maniera splendida agli attacchi" e per dire che è "condivisibile la conclusione che non c'è certezza si sia trattato di un morso attribuibile a Busco". (segue)

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