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Mafia, inchiesta sui centri dialisi: "Indagini partite dall'assessorato alla Sanità"

12 maggio 2014 | 21.07
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Mafia, inchiesta sui centri dialisi:

"Abbiamo collaborato con l'autorita' giudiziaria affinche' si facesse luce su questi casi". Cosi' l'assessore regionale alla Sanita' Lucia Borsellino ha risposto all'Adnkronos in merito all'inchiesta su un possibile intreccio tra le attivita' del boss latitante Matteo Messina Denaro e la gestione dei centri dialisi privati della Sicilia.

"Da un anno - ha spiegato Borsellino - l'assessorato sta svolgendo un'attivita' di verifica dei i profili autorizzativi di tutte le strutture private accreditate, quindi non solo dei centri di emodialisi, in modo da verificare la coerenza fra i contratti che queste hanno con le Asp di riferimento e le procedure autorizzative. E proprio da questa verifica incrociata e' venuto fuori che alcuni centri di emodialisi avevano contratti con le Asp intestati a una societa' diversa da quella nota all'Assessorato e che non risultava fra i nostri soggetti accreditati".

Secondo le procedure, compito della Regione e' il riconoscimento dell'accreditamento mentre alle Asp spetta la sottoscrizione dei contratti. Secondo quanto riferito dall'assessore, al momento dell'accreditamento l'interlocutore della Regione era una societa' diversa rispetto a quella con cui poi e' stato firmato il contratto. L'Asp avrebbe dovuto comunicare all'assessorato alla Sanita' il passaggio nella proprieta' della societa' in modo da perfezionare il provvedimento di accreditamento.

"Questo - spiega Borsellino - perche' non sfugga mai chi e' il vero titolare, ma - aggiunge- in questo caso non e' stata fatta alcuna comunicazione".

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