''Mi era stato chiesto dal procuratore della Repubblica''. Così il procuratorte aggiunto di Milano, Ilda Boccassini ha risposto, in audizione al Csm il 12 maggio scorso, a una domanda sul motivo della sua partecipazione, insieme con il sostituto Antonio Sangermano, agli interrogatori, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby, del capo di Gabinetto della Questura Pietro Ostuni e del funzionario di Polizia, Giorgia Iafrate, da cui e' derivata l'iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi per concussione.
Era stato il procuratore generale Manlio Minale a sostenere, sempre al Csm, che la Boccassini non ne avesse la ''titolarità'', poiché allora non aveva avuto l'assegnazione formale del fascicolo. La sua partecipazione agli interrogatori, ha chiarito Boccassini al Csm, ''era in perfetto accordo con l'altro aggiunto Forno, tanto che in alcuni interrogatori o deposizioni ho affiancato io Antonio Sangermano , in altri è stato affiancato da Forno''.