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Spese pazze alla Regione Siciliana, 600mila euro di stangata per il Pdl

28 maggio 2014 | 21.37
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Il provvedimento della Corte dei Conti contestate le spese personali ma anche il versamento delle ritenute fiscali e previdenziali di personale. Per il Pd contestati 1.400 euro, mentre il M5S ha chiarito tutto

Spese pazze alla Regione Siciliana, 600mila euro di stangata per il Pdl

Stangata da oltre 600 mila euro dalla Corte dei conti per il gruppo parlamentare Pdl all’Assemblea regionale siciliana. Nel provvedimento firmato dal Presidente della sezione di controllo, Maurizio Graffeo, nell’ambito dell’indagine sulle rendicontazioni dei gruppi parlamentari, il gruppo Pdl, ormai diviso in Forza Italia e Nuovo centrodestra, i giudici contabili contestano al gruppo spese per il personale, ma anche il versamento delle ritenute fiscali e previdenziali di personale. Risultata irregolare la somma complessiva di 233.039,70 euro. Non solo. Nel docimento i magistrati contabili hanno sollevato dei rilievi per 7.734,52 euro per le “spese per attivita’ promozionali, di rappresentanza, convegni e attivita’ di aggiornamento”.

Appena 1.400 euro per il Pd - La sezione controllo della Corte dei conti della Regione siciliana ha contestato al gruppo parlamentare del Pd all’Ars una somma di 1.400 euro. Il Presidente del gruppo Baldo Gucciardi, nel corso dell’udienza del 2 maggio, aveva “chiarito - scrivono i giudici contabili - le persplessita’ esposte ella richiesta di deferimento”.

Il Movimento 5 Stelle ha chiarito tutto - Il Movimento cinque stelle ha “chiarito” davanti ai giudici contabili della sezione di controllo della Corte dei conti della Regione siciliana tutte “le perplessita’ esposte nella richiesta di deferimento”. E’ quanto scrive nel provvedimento la Corte dei conti che oggi ha emesso il giudizio dopo le richieste di chiarimento sulle rendicontazioni dei gruppi parlamentari dell’Ars.Il rendiconto dei grillini e’ risultato ‘regolare’. Il gruppo parlamentare ha “fugato ogni dubbio in ordine alla riscontata discrasia tra gli importi accreditati dall’Ars e le corrispondenti somme esposte in contro entrata nel rendiconto finnziario - scrivono i giudici contabili - cio’ in quanto la mensilita’ di dicembre 2013 risulta concretamente accreditata nel mese di gennaio 2014 e, pertanto, non risulta contabilizzara nell’esercizio 2013”.

In relazione alle spese per il personale “sono state chiarite le ragioni dello sdoppiamento delle due voci di spesa e si e’ assicurata, per l’avvenire, l’utilizzazione di un’unica voca di spesa come previsto nel modello di rendiconto. Nel merito, tenuto conto che risultano stupulati dal gruppo M5S regolari contratti di lavoro, in conformita’ a quanto disposto dalla delibera del Consiglio di presidenza dell’Ars del 9 febbario 20122, la relativa spesa deve ritenersi regolare”.

”A seguito dei chiarimenti forniti nel corso dell’adunanza del 2 maggio 2014 si ritengono superate tutte le altre contestazioni: e’ stata chiarita la discrasia segnalata in ordine al titolo di studio posseduto da due dipendenti, nonche’ l’erroneita’ materiale nella intestazione di una fattura, da parte del gestore dell’Hotel di Bruxelles, a soggetto inesistente in luogo del nominativo di un parlamentare che risultava, effettivamente, avere preso parte alla tarsferta”.

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