Negli ultimi dieci anni è aumentato del 10-15% il numero di italiani che, nelle ultime volontà, destinano parte dei propri beni ad associazioni del terzo settore. Le più generose sono le donne. Il 63,8% dei lasciti è al femminile
Nonostante la crisi economica, in questi ultimi dieci anni è cresciuto del 10-15% il numero di italiani che, nelle ultime volontà, donano parte dei propri beni ad associazioni del terzo settore, che si occupano di aiutare i settori più deboli della società. A inserire nel proprio testamento un lascito solidale sono soprattutto le donne, che costituiscono il 60% sul totale. Lo rivela un sondaggio effettuato da ‘Testamento solidale’, comitato formato da organizzazioni no profit, e presentato a Roma alla mostra ‘Italiani brava gente, storie di generosità tra passato e presente’.
L’indagine è stata realizzata con la collaborazione del Consiglio nazionale del notariato su un campione di 700 notai, pari al 14% dell’intera categoria.”Il dato raccolto rappresenta un segnale positivo - osserva Albino Farina del Consiglio nazionale del notariato per i rapporti con il terzo settore - ma si può fare di più. Nel nostro Paese gli over 55 hanno una propensione al testamento (15,8%) molto bassa rispetto ad esempio a quella della Gran Bretagna (circa 80%). Ci sono delle barriere psicologiche e culturali da abbattere, come anche elementi di superstizione e scaramanzia”. Per il 63% dei notai intervistati il numero delle donazioni non è mutato. Tuttavia, un altro 22,5% sostiene che un aumento dei lasciti si è verificato negli ultimi dieci anni: per questi, la propensione a donare è cresciuta del 10-15% dal 2004 a oggi.
Le più generose sono le donne: il 63,8% dei lasciti è al femminile, in pratica due donazioni su tre. Le somme versate sono di varia entità. La metà delle donazioni consiste in cifre di 20mila euro, ma ci sono anche lasciti di 50 e 100mila euro. “Con questa campagna informativa vogliamo sensibilizzare il pubblico sul tema - spiega il presidente del network Testamento solidale, Stefano Malfatti - raccontando le storie di personaggi del passato che hanno donato parte dei propri averi per il bene della collettività, come Giuseppe Verdi, Alessandro Manzoni ed Enrico De Nicola. E illustriamo anche le esperienze di uomini e donne del presente” che, attraverso le organizzazioni del comitato, hanno finanziato con i propri averi progetti di assistenza e di ricerca scientifica.
