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Smog killer silenzioso. Aumenta i rischi di aritmie al cuore e danni ai polmoni

05 giugno 2014 | 17.50
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Da un recente studio emerge una correlazione tra l’inquinamento atmosferico, il battito cardiaco irregolare e il formarsi di coaguli di sangue nell’apparato respiratorio. Donne e anziani più vulnerabili

Infophoto - INFOPHOTO
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L’aria ‘avvelenata’ non crea solo problemi al respiro. Secondo un recente studio, infatti, l’inquinamento è legato a un aumento del rischio di battito cardiaco irregolare e coaguli di sangue nel polmone. In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, l’analisi di una cospicua mole di dati provenienti da Inghilterra e Galles mostra che l’inquinamento atmosferico è particolarmente dannoso negli anziani e nelle donne. Tanto che a questo punto sono necessarie ulteriori ricerche sull’inquinamento e la salute cardiovascolare, commentano dalla British Heart Foundation.

Un team della London School of Hygiene Tropical Medicine ha analizzato su ‘Heart’ i dati raccolti in Inghilterra e Galles tra il 2003 e il 2009 sui legami tra problemi cardiovascolari e smog a breve termine. Scoprendo che l’inquinamento atmosferico è collegato ad aritmia e coaguli di sangue nel polmone. Con un legame maggiore negli over 75 e nelle donne, come spiega Ai Milojevic alla ‘Bbc News’. “Il nostro studio ha trovato alcune prove degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulle battito cardiaco irregolare, ma nessuna chiara evidenza per infarto e ictus”, spiega. “Anziani e ricoverati con cardiopatia ischemica o aritmia sono particolarmente a rischio”, aggiunge.

Sette milioni di persone sono morte a causa dell’inquinamento atmosferico nel 2012, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità.

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