"Ho letto che mi citano come uno degli invitati all'inaugurazione della villa di Galan finita nell'inchiesta sul Mose. Ma io non sono mai stato invitato in quella villa, anche se Galan l'ho conosciuto. Io di rapporti con i politici ne ho avuti pochissimi. E francamente, di fronte alle inchieste di queste settimane che ci mostrano che poco o nulla e' cambiato, mi unisco al coro degli esasperati: e' ora che finiscano queste rubberie". A dichiararlo all'Adnkronos e' Albano Carrisi, citato dalle cronache come uno degli ospiti di Giancarlo Galan all'inaugurazione in pompa magna della villa di Cinto Euganeo.
"A me Galan sembrava una persona perbene -sottolinea Albano- e credo che ci siano le istituzioni per appurare la correttezza della sua vita pubblica. Ma piu' in generale, se e' tutto vero quello che sta venendo fuori tra Venezia e Milano, e' ora che questi politici prendano esempio da Papa Francesco. Ne abbiamo tutti le scatole piene. Dove ti giri ti giri, a destra come a sinistra, non e' un bel vedere. E' vero che se ti getti nel mare e' difficile che ne esci fuori asciutto ma bisogna tutti cambiare mentalita'. A me piacerebbe che chi risultasse colpevole restituisse il maltolto ai cittadini italiani. E mi auguro per il bene di questo Paese che Renzi dalla fase di progettazione passi all'azione e ci porti fuori da queste sabbie mobili. Io giro molto per lavoro e mi accorgo che tutti gli altri Paesi europei hanno fatto passi avanti enormi negli ultimi 30 anni - dalla Spagna che usciva da una dittatura alla Germania che si annessa 30 milioni di cittadini dell'ex Ddr - invece qui sembra che la guerra non sia mai finita", conclude l'artista.
