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Francesco fa pregare la piazza per “la cara nazione irachena”

15 giugno 2014 | 12.40
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(Infophoto)
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“Sto seguendo con viva preoccupazione gli avvenimenti di questi ultimi giorni in Iraq. Invito tutti voi ad unirvi alla mia preghiera per la cara nazione irachena, soprattutto per le vittime e per chi soffre maggiormente le conseguenze dell’accrescersi della violenza, in particolare per le molte persone, tra cui tanti cristiani, che hanno dovuto lasciare la propria casa”. E’ il pensiero espresso da Papa Francesco, che dopo la preghiera dell’Angelus ha anche fatto un appello “per la sicurezza”, “la pace” e per “un futuro di riconciliazione” ha chiesto ai tanti fedeli giunti in piazza San Pietro di recitare, insieme a lui, la preghiera dell’Ave Maria per il popolo iracheno.

“Auspico per tutta la popolazione la sicurezza e la pace - ha aggiunto papa Bergoglio - ed un futuro di riconciliazione e di giustizia dove tutti gli iracheni, qualunque sia la loro appartenenza religiosa, possano costruire insieme la loro patria, facendone un modello di convivenza”.

Il viaggio in Albania - “Sono lieto di annunciare che, accogliendo l’invito dei Vescovi e delle Autorità civili albanesi, intendo recarmi a Tirana nella giornata di domenica 21 settembre prossimo. Con questo breve viaggio desidero confermare nella fede la Chiesa in Albania e testimoniare il mio incoraggiamento ad un Paese che ha sofferto a lungo in conseguenza delle ideologie del passato”.

Il lavoro prezioso delle colf e delle badanti - Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus ha rivolto “un pensiero speciale” “alle collaboratrici domestiche e badanti, che provengono da tante parti del mondo e - ha sottolineato - svolgono un servizio prezioso nelle famiglie, specialmente a sostegno degli anziani e delle persone non autosufficienti”.

L’odio non è cristiano - “E’ una contraddizione pensare a cristiani che si odiano” ha detto papa Francesco, durante l’Angelus, sottolineando come “il demonio mette sempre zizzania”.

Papa Francesco, parlando a braccio, ha ribadito che “il diavolo cerca sempre” di “farci odiare, perché lui semina sempre la zizzania dell’odio, lui non conosce l’amore di Dio”. Oggi, nella solennità della Santissima Trinità, papa Francesco sottolinea come “nella Trinità riconosciamo anche il modello della Chiesa, nella quale siamo chiamati ad amarci come Gesù ci ha amato. È l’amore il segno concreto che manifesta la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. È l’amore il distintivo del cristiano”.

”Tutti - spiega - siamo chiamati a testimoniare ed annunciare il messaggio che ‘Dio e’ amore’, che Dio non e’ lontano o insensibile alle nostre vicende umane”. “Egli ci e’ vicino, e’ sempre al nostro fianco, cammina con noi per condividere le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre speranze e le nostre fatiche. Ci ama a tal punto che si e’ fatto carne, e’ venuto nel mondo non per giudicarlo ma perche’ il mondo si salvi per mezzo di Gesu’”.”L’amore vero - dice ancora papa Francesco - è senza limiti, ma sa limitarsi per andare incontro all’altro, per rispettare la libertà dell’altro

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