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Festa a Trastevere per la visita del Papa, Francesco beve mate e benedice il ‘pancione’ di una mamma

15 giugno 2014 | 16.25
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Folla di fedeli nel quartiere romano per l’incontro del Pontefice con i poveri della Comunità di Sant’Egidio. Bergoglio ha percorso a piedi un breve tratto di strada, e senza ombrello, ha salutato e stretto la mano alle tante persone stipate dietro le transenne. Il Pontefice fa pregare la piazza per “la cara nazione irachena”

Il Papa a Trastevere (Adnkronos)
Il Papa a Trastevere (Adnkronos)

Folla di fedeli a Trastevere per la visita del Papa (FOTO). Francesco è arrivato nel quartiere romano per l’incontro con i poveri della Comunità di Sant’Egidio. Come sempre, Bergoglio nel breve tratto di strada che ha percorso a piedi, e senza ombrello, ha salutato e stretto la mano ai tanti fedeli stipati dietro le transenne.

Francesco è stato accolto, in piazza San Calisto dal vicario di Roma card. Agostino Vallini, dal fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, dal presidente Marco Impagliazzo e da don Marco Gnavi, uno dei parroci della Comunità.

Il Pontefice è poi entrato in piazza Santa Maria in Trastevere, senza mai smettere di salutare e scambiare qualche battuta con le persone accorse, e si è trattenuto a lungo con i vari gruppi di fedeli, tra i quali molti immigrati e anziani.

Come sempre, Francesco ha sfoggiato la sua ironia: un fedele gli ha offerto il mate, la tipica bevanda del Sud America, lui l’ha assaggiata e ha fatto un gesto per dire che il sapore era “così così”.

In piazza Santa Maria in Trastevere, Bergoglio si è anche fermato a salutare una giovane donna incinta, e, guardando il suo evidente ‘pancione’, lo ha benedetto, segnando la croce e sorridendo alla futura mamma.

Durante il breve tragitto il Papa si poi è fermato a parlare con un numeroso gruppo di immigrati e in particolare ha scambiato qualche parola con una donna eritrea, attivista impegnata nella liberazione degli ostaggi nel Sinai.

Ad accogliere Francesco c’erano , tantissimi fedeli, italiani, molti romani ma anche tanti stranieri provenienti da ogni parte del mondo.

“Io sono della Somalia, lui del Senegal, loro dell’Afghanistan, siamo musulmani ma gente di pace, siamo qui per dire grazie al Papa per ciò che fa per l’integrazione e gli immigrati. Noi siamo il futuro dell’Europa”, dice all’Adnkronos Zeinab, una delle tante ragazze della scuola di italiano di Sant’Egidio che, in abiti colorati e costumi tipici dei loro paesi, si sono riuniti in piazza Santa Maria in Trastevere per la visita di Bergoglio.

“Sono felice di vedere il Papa - dice Marisa, peruviana da 16 anni in Italia - è una gioia che sia del Sudamerica”.

Parlando nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, Bergoglio ha detto: “La preghiera preserva l’uomo dal protagonismo, dall’indifferenza e dal vittimismo”. “La preghiera consiste nell’ascoltare la parola di Dio, pane che ci dà la forza e ci fa andare avanti”, ha continuato.

La cultura moderna dello scarto, per cui quello che non serve e non produce si scarta” è “una forma di eutanasia nascosta”, ha sottolineato il Papa, citando quali esempi di “scarto” la bassa natalità in Europa: “Italia, Francia, Spagna” dove “si scartano i bambini”, ma si scartano anche “gli anziani” e la crisi economica è così profonda “che si scartano anche i giovani”, ha aggiunto Bergoglio citando i dati della disoccupazione giovanile, se pensiamo ai milioni di giovani “che non hanno né lavoro né studio”.

L’Europa è stanca, dobbiamo aiutarla a ringiovanire, a ritrovare le sue radici” che “ha rinnegato”, ha detto. “L’Europa non è invecchiata - ha aggiunto - ma è stanca e non sa cosa fare”, ha aggiunto Bergoglio.

Dai poveri e dagli anziani si inizia a cambiare la società”, ha sottolineato Francesco concludendo il suo discorso nella basilica di Santa Maria in Trastevere. “Gesù dice di se stesso: ‘la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la testata d’angolo, anche i popoli - ha osservato - sono in qualche modo pietra d’angolo per la costruzione della società. Oggi purtroppo un’economia speculativa li rende sempre più poveri, privandoli dell’essenziale come la casa e il lavoro. Ciò è inaccettabile! E chi vive la solidarietà non lo accetta e agisce”.

Irma Lombardo, anziana che opera con la Comunità di Sant’Egidio in un passaggio del suo intervento ha ringraziato Bergoglio “per il suo affetto per gli anziani, per i molti discorsi che ha dedicato alla loro difesa. Purtroppo è dominante la cultura dello scarto. Ma l’età della vecchiaia non è l’età dello scarto’’.

Rispondendo alla delegazione della comunità ebraica romana che gli ha chiesto di pregare per i tre ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania, il Papa ha detto: “Certo, lo farò”. A riferirlo all’Adnkronos è il capo della comunità romana Riccardo Pacifici, che ha anche consegnato al Pontefice una lettera d’invito a visitare la sinagoga di Roma come già fecero Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

La delegazione della comunità ebraica, composta da otto persone, ha avuto un breve colloquio con Bergoglio. Il Papa ha risposto positivamente all’invito e si è trattenuto per concordare data e modalità della visita. Parlando con l’Adnkronos, Pacifici ha voluto sottolineare come la scomparsa dei tre adolescenti “tenga con il fiato sospeso Israele e le comunità ebraiche nel mondo”, aggiungendo che il rapimento “tradisce lo spirito” della preghiera che domenica scorsa ha riunito in Vaticano il Papa, il presidente israeliano Shimon Peres e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas.

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