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La verità sul Dna intuizione di due poliziotti biologi

17 giugno 2014 | 20.50
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 (foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Un lavoro di squadra portato avanti da Polizia, Carabinieri e centri universitari: aver individuato che il Dna dell’assassino di Yara Gambirasio era legato a Giuseppe Benedetto Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999, è il frutto di un’intensa attività scientifico-investigativa che ha un preciso inizio. La verità sulla morte della tredicenne uccisa a Brembate il 26 novembre 2010 è stata infatti scritta nei laboratori della Polizia Scientifica. E’ lì, nel cuore anticrimine del Polo Tuscolano, a Roma, che è stato stanato il ‘cromosoma y’. Innescando poi una sinergia tra forze di polizia e poli universitari per giungere all’identificazione dell’assassino.

“L’intuizione è di due biologi della Polizia: un direttore tecnico biologa che lavora al Servizio Polizia scientifica di Roma, e un direttore tecnico biologo in servizio presso il gabinetto regionale della Polizia Scientifica di Milano’’, spiega all’Adnkronos Daniela Stradiotto, Direttore del Servizio Polizia Scientifica. “Nel corso delle indagini - racconta - ci fu chiesto di tipizzare i frequentatori della palestra frequentata da Yara e della discoteca vicina al luogo dove poi è stato ritrovato il corpo della ragazza. Proprio isolando il Dna di una persona che frequentava la discoteca, i biologi ritennero che con grande probabilità potesse trattarsi di un parente di ‘Ignoto 1’, l’identificativo a cui era associato il Dna tipizzato dai Carabinieri su tracce trovate sui leggings di Yara, quattro anni fa’’.

‘’A quel punto - ricostruisce Stradiotto - la Scientifica suggerisce di eseguire delle analisi sul nucleo familiare di questo soggetto frequentatore della discoteca, e attraverso calcoli biostatistici eseguiti dal prof. Emiliano Giardina, dell’Università Tor Vergata di Roma, viene fuori che Giuseppe Benedetto Guerinoni, morto nel 1999, è il padre dell’assassino’’. “Il Dna dei figli legittimi - spiega ancora il direttore della Scientifica - non combaciava con il Dna di ‘Ignoto 1’, e quindi l’assassino poteva essere solo un figlio illegittimo del Guerinoni’’.

‘’La famiglia Guerinoni ha collaborato all’indagine’’, assicura Stradiotto, spiegando anche che il Dna di Giuseppe Benedetto Guerinoni “è stato isolato da un francobollo che l’uomo aveva leccato per attaccarlo a una cartolina che aveva spedito a casa. La riesumazione della salma di Guerinoni, poi, fu fatta per dare certezza al dato raccolto’’. A questo punto scattano altri accertamenti che hanno portato i carabinieri a operare il fermo di Bossetti, il muratore 44enne che si ritiene figlio illegittimo di Guerinoni. L’uomo dovrà rispondere dell’omicidio di Yara.

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