La visita di papa Francesco a Cassano all'Jonio con l'anatema ai mafiosi che non conosce precedenti ('non sono in comunione con Dio, sono scomunicati'), "ha tolto ogni alibi a noi, talvolta cristiani part time, e ai professionisti del bene comune". Monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano nonché segretario generale della Cei, traccia un bilancio della visita che Bergoglio ha compiuto in Calabria sabato scorso.
"Si possono cambiare le cose se prima si cambia se stessi -registra il presule- perché tutto questo possa avverarsi, è indispensabile che l'esperienza religiosa non sia un dopolavoro, ma appartenga alla vita e alla progettualità di ognuno di noi''.
''Papa Francesco -osserva Galantino - con coraggio ha indicato l'orizzonte al quale tendere: adesso lo stesso coraggio e lo stesso sacrificio sono richiesti ai sacerdoti, ai laici e a quanti specie in ambito istituzionale a politico, detengono le chiavi del futuro del Meridione. Liberiamo lo spirito e le straordinarie energie, talvolta imprigionate, che caratterizzano la nostra terra". (segue)