Gli sforzi della Nazionale sono valsi poco in Brasile. E ancora meno in patria, dove i venditori di bandiere, con il ritorno a casa degli azzurri, sono rimasti con l'amaro in bocca e tante scorte di magazzino da smaltire. "Ho ancora un migliaio di bandiere in giacenza che spero di vendere presto" racconta all'Adnkronos Giovanni Nizzola, titolare a Milano insieme al fratello Giuseppe della manifattura 'La Nazionale'. Che aggiunge: "Fortunatamente c'è un flusso di vendita fisiologico nel Paese. Verranno organizzati altri eventi e noi ci proporremo".
Il rischio di produrre più del necessario è contemplato, precisa Nizzola. In occasioni del genere, spesso si decide quante bandiere realizzare "andando a sensazione" o basandosi su esperienze passate. "Quest'anno abbiamo deciso di puntare poco sulle bandiere dell'Italia. Ne abbiamo vendute solo 500, prevedendo che il business sarebbe partito se la Nazionale avesse superato il primo turno".
Ma non è stato così e ora produttori e distributori devono fare i conti con le rimanenze di magazzino. Zahangir Alam, ambulante di Roma, sottolinea che quest'anno gli italiani hanno acquistato poco: "Ho venduto solo 12 bandiere. Conservo le altre 5 in attesa di tempi migliori". E guardando con fiducia al futuro, esclama: "magari agli europei l'Italia sarà più fornutata. E con lei, anche io".
