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Caso Aldrovandi, sequestrato un quinto dello stipendio agli agenti che lo uccisero di botte

02 luglio 2014 | 17.55
LETTURA: 2 minuti

Parte del salario insieme ad altri beni, per un ammontare complessivo di 1.870.000 euro, andranno a risarcire lo Stato che nel 2010 aveva liquidato alla famiglia del giovane assassinato, a titolo di risarcimento, circa 2 milioni di euro. Il padre: "Naturale che non siano i cittadini a pagare per l'omicidio di Federico"

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Sequestro di una parte dello stipendio e di altri beni per i 4 poliziotti che uccisero di botte Federico Aldrovandi. La Sezione Giurisdizionale per la Regione Emilia Romagna della Corte dei Conti ha infatti emesso un provvedimento di sequestro conservativo, nei confronti degli agenti della Polizia di Stato condannati in via definitiva per eccesso colposo nell'omicidio colposo di Aldrovandi avvenuto nel 2005 a Ferrara.

La misura richiesta dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per l'Emilia Romagna, ha visto il sequestro del quinto del trattamento economico in godimento, ovvero dello stipendio, dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari di proprietà dei 4 agenti, per un importo complessivo di circa 1.870.000 euro, quantificato a titolo di danno erariale.

Nel 2010 fu, infatti, il ministero degli Interni a risarcire la famiglia Aldrovandi per un importo pari a circa 2 milioni di euro. A ciascuno dei 4 agenti viene dunque chiesto di risarcire, in proprio, un presunto danno di circa 467.000 euro.

"Mi sembra una cosa naturale che non siano i cittadini a pagare per un omicidio senza ragione commesso, come è emerso dagli atti processuali, da persone che stavano lavorando ma che hanno depistato e omesso", ha commentato con l'Adnkronos il padre di Federico, Lino Aldrovandi.

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