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Oppido Mamertina, 'inchino' della Madonna al boss. De Lieto: "Se vero, drastici provvedimenti"

08 luglio 2014 | 19.24
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Il presidente nazionale del libero sindacato di Polizia invita a fare chiarezza sul presunto 'rallentamento' durante la processione della Madonna delle Grazie. Il precedente sindaco di Castellamare: "Contro il capomafia tolsi la fascia tricolore". L'ex primo cittadino di Rizziconi: "Assurda la timidezza delle istituzioni". La scomunica del Papa alla 'ndrangheta

Oppido Mamertina, 'inchino' della Madonna al boss. De Lieto:

"Gli accertamenti disposti dagli organi competenti sapranno fare piena luce sull'episodio che, se fosse confermato in tutta la sua gravità, necessiterebbe di drastici provvedimenti". Antonio de Lieto, presidente nazionale del libero sindacato di Polizia (Lisipo) invita a fare chiarezza sul presunto inchino sotto l'abitazione del boss locale durante la processione della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina. "I simboli della religiosità - avverte de Lieto - non possono e non devono inchinarsi a nessuno, tantomeno a presunti boss".

L'ex sindaco di Castellamare . Per Luigi Bobbio "nella vicenda di Oppido Mamertina ci sono due assenti: l'autorità civile e l'autorità religiosa. Dove sono il sindaco e, per quanto riguarda il vescovo, le iniziative concrete?''. Da sindaco di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, nel 2011 abbandonò il corteo, sfilandosi la fascia tricolore e ritirando il Gonfalone del Palazzo di Città, dopo che la statua di San Catello, il patrono si fermò in segno di rispetto davanti all'abitazione di un capocamorra. ''A Oppido -racconta l'ex pm antimafia all'Adnkronos- l'unico ad allontanarsi è stato il maresciallo dei carabinieri. A Castellammare fui io invece a segnalare il distacco fisico, la lontananza anche 'visiva' di un'intera città da questo genere di manifestazioni. Mi chiedo: in Calabria, la politica dov'è? oltre a tentare approcci giustificazionisti, che cosa ha fatto l'amministrazione in questa storia?''. Bobbio si sofferma anche sul ruolo di controllo e prevenzione da parte della Chiesa. ''L'autorità ecclesiastica non deve essere disattenta o distratta. Con il vescovo Felice Cece, che negava l'evidenza di una fermata di 'ossequio' della processione di San Catello davanti al balcone di un criminale, ebbi un vivace alterco. Col suo successore monsignor Franco Alfano, invece, ci fu piena comunanza di vedute: mi assicurò che se ci fossero state soste sospette, avrebbe abbandonato con me la processione''.

L'ex primo cittadino di Rizziconi. "Non è concepibile che un organo delle istituzioni possa esprimersi timidamente di fronte a fatti così gravi, dimostrando col suo (mi passi il termine dialettale) 'annacari u pecuru' di temere anche solo di pronunciare il nome del boss Mazzagatti, responsabile di efferati delitti per i quali sta scontando l'ergastolo ai domiciliari''. A dirlo all'Adnkronos è Antonino Bartuccio, ex sindaco di Rizziconi che ha fatto arrestare i componenti della cosca Crea, da sempre interessati all'elezione delle cariche comunali nel piccolo paese della Piana di Gioia Tauro. ''Il sindaco -secondo Bartuccio- ha molto impropriamente usato per l'occasione un linguaggio politichese per non dire nulla come se si stesse trattando di una delle solite stupidaggini di cui spesso i politici si nutrono. Poi li vedi a riempirsi la bocca di belle parole sulla legalità istituendo addirittura un assessorato (a Oppido c'è l'assessore alla legalità) inconsistente e inutile, e i fatti lo dimostrano''.

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