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Compravendita senatori, Prodi in aula: ''Sui cambi di casacca c'era un chiacchiericcio continuo''

16 luglio 2014 | 16.05
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L'ex premier testimone nel processo in corso a Napoli, a carico di Berlusconi e Lavitola. In ballo il passaggio di De Gregorio al centrodestra, pagato secondo l'accusa 3 milioni, che provocò la caduta del governo. Appello del processo Ruby e caso escort, guai doppi per Berlusconi

FOTO ANDREA STELLA/INFOPHOTO - INFOPHOTO
FOTO ANDREA STELLA/INFOPHOTO - INFOPHOTO

E' durato poco meno di un'ora la deposizione di Romano Prodi, che ha testimoniato nel processo sulla presunta compravendita di senatori in corso a Napoli nel quale sono imputati l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola. Molti i "non ricordo" del due volte presidente del Consiglio Prodi, che ha risposto alle domande dei pm e della difesa nel tentativo di ricostruire quanto avvenne nel 2008, quando la fuoriuscita di alcuni senatori dalla maggioranza causò la caduta del Governo.

"La maggioranza in Senato aveva un margine risicato - ha ricordato Prodi - l'attenzione politica era sempre concentrata su Palazzo Madama". Sulla possibilità che alcuni parlamentari cambiassero schieramento, ha detto Prodi, "c'era un chiacchiericcio continuo". Prodi ha spiegato che al tempo non conosceva Sergio De Gregorio, eletto con l'Idv e passato al centrodestra, secondo l'accusa dietro pagamento da parte di Berlusconi di 3 milioni di euro.

''Non l'ho mai conosciuto né incontrato", ha detto spiegando che il primo rapporto diretto risale alla lettera che De Gregorio gli ha inviato nel giugno 2013, scusandosi del suo comportamento, quando erano già in corso le indagini della Procura di Napoli e quando lo stesso Prodi era stato già ascoltato dai pm. La lettera è stata acquisita agli atti del processo, ma la sua utilizzabilità è vincolata alla deposizione di De Gregorio che, quando sarà ascoltato, dovrà attestarne l'autenticita'.

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