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Arrestato il boss della 'ndrangheta Bruno Palamara, era tra i 100 latitanti più pericolosi

17 luglio 2014 | 17.55
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E' considerato dai magistrati di Reggio Calabria e di Roma elemento di vertice, in quanto broker in Europa del traffico di stupefacenti. Secondo le indagini, l'uomo operava tra Belgio, Olanda e Germania. E' il terzo boss arrestato nel 2014

Arrestato il boss della 'ndrangheta Bruno Palamara, era tra i 100 latitanti più pericolosi

Nuovo colpo inferto alla 'ndrangheta. Il boss Bruno Palamara, 51 anni, esponente dell'omonimo clan Palamara-Staiti, è stato arrestato sulla A3 all'altezza di Sala Consilina, in direzione nord, dagli uomini della Polizia Stradale.

Ricercato da tempo - L'arresto è avvenuto su indicazione degli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio Centrale operativo della Polizia, da tempo sulle sue tracce.

Tra i 100 latitanti più pericolosi - Palamara, inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi, viene considerato dai magistrati di Reggio Calabria e di Roma elemento di vertice della 'ndrangheta, in quanto broker in Europa del traffico di stupefacenti.

Stupefacenti nel Nord Europa - Secondo le indagini dello Sco, l'uomo operava tra il Belgio, l'Olanda e la Germania, curando le rotte del Nord Europa del traffico internazionale di stupefacenti.

E' il terzo boss arrestato nel 2014 - Bruno Palamara è il terzo boss della 'ndrangheta arrestato dalla Polizia di Stato dai primi mesi del 2014. Il 28 aprile, a Santo Domingo, fu infatti catturato Nicola Pignatelli, 43 anni, latitante inserito nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi dal ministero dell'Interno, ed elemento di vertice del clan Mazzaferro, di Gioiosa Ionica.

Nel giugno scorso, in Perù, era invece finito in manette un altro latitante calabrese, il narcotrafficante Pasquale Bifulco, 41 anni, elemento di spicco della cosca Ietto-Cua, di Careri, in provincia di Reggio Calabria.

Nel 2013, tra gli altri arresti eccellenti spicca la cattura in provincia di Alessandria, il 20 aprile, di Sebastiano Strangio, 38 anni, boss della cosca Nirta-Strangio di San Luca, e fratello di Maria, uccisa nella strage di Natale del 2006, che innescò la faida tra le cosche di San Luca.

Pochi giorni dopo, il 25 aprile, a Medellin, venne tratto in arresto Domenico Trimboli, 59 anni, tra gli uomini al vertice della cosca Cua-Rizieri, operante nella Ionica calabrese. Il 20 settembre, in Olanda, fu catturato Francesco Nirta, 39 anni, della cosca Nirta-Strangio, di S. Luca.

Tutti gli arresti si inseiscono in un contesto criminale comune, quello del traffico internazionale di stupefacenti, in Europa e nel resto del mondo, in particolare Santo Domingo, Venezuela e Colombia, dove da tempo sono proiettati gli interessi delle cosche della 'ndrangheta ionico-reggina.

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