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Spazio, dopo 10 anni la sonda Rosetta incontra la sua cometa ed entra nella storia

06 agosto 2014 | 12.29
LETTURA: 3 minuti

La sonda europea incontra la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, sulla quale a novembre rilascerà il lander Phillae che dovrà effettuare una serie di indagini dettagliate

La cometa vista da Rosetta (foto dal profilo twitter, credit: Esa/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
La cometa vista da Rosetta (foto dal profilo twitter, credit: Esa/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Il countdown è terminato. Dopo dieci anni, cinque mesi, quattro giorni e un viaggio di oltre 6 milioni di chilometri, la sonda europea Rosetta ha incontrato la sua cometa, la 67P/Churyumov-Gerasimenko, sulla quale rilascerà il lander Philae.

Oggi, spiega l'Esa in una nota, Rosetta si trova a soli 100 km dalla superficie della cometa ma il suo avvicinamento proseguirà. Nelle prossime sei settimane, descriverà due traiettorie triangolari davanti al corpo celeste, prima a una distanza di 100 km e poi a 50 km. Alla fine, Rosetta tenterà un'orbita stretta e circolare a 30 km e, a seconda dell'attività della cometa, anche più vicina. Da fine agosto, ben cinque siti di eventuale atterraggio, per Philae, saranno identificati, prima che il sito primario venga individuato a metà settembre.

Il lungo viaggio di Rosetta - Il loro era un incontro programmato da tempo, fin dal lancio di Rosetta nel marzo 2004, quando si staccò da terra, da Korou nella Guiana Francese, alla volta dell'universo. Il percorso della sonda è già stato denso di tappe importanti: dopo aver sfruttato l'effetto 'fionda gravitazionale' una volta attorno a Marte e tre volte attorno alla Terra, ha avuto incontri ravvicinati con gli asteroidi 'Steins' nel 2008 e 'Lutetia' nel 2010. Mercoledì mattina è giunta alla tappa finale e principale del suo epico viaggio. E' infatti la prima navicella spaziale della storia a incontrarsi con una cometa. Un appuntamento a cui è arrivata dopo un lungo periodo di riposo: ben 31 mesi di ibernazione durante il tragitto verso l'orbita di Giove, dove i suoi pannelli solari non potevano garantire sufficiente energia per gli strumenti di bordo. Il 20 gennaio scorso Rosetta si è finalmente ridestata dal suo letargo per incontrare la sua 'promessa sposa', cui porterà in dono il lander Philae che atterrerà a novembre 2014 sulla sua superficie. Dopo averla raggiunta, scorterà la 67P/Churyumov-Gerasimenko nel suo avvicinamento al Sole fino alla fine del 2015, per effettuare una serie di indagini dettagliate sulle caratteristiche della cometa.

La sonda andrà a caccia di preziose informazioni - Rosetta continuerà a comunicare con noi fino a dicembre del 2015, inviandoci preziosi dati. Proprio come la famosa Stele di Rosetta e l'obelisco di Philae, la sonda creata dall'Agenzia Spaziale Europea andrà a caccia di informazioni capaci di farci decifrare gli enigmi del complesso linguaggio della nebulosa protoplanetaria che ha costruito i mattoni che hanno formato il nostro Sistema Solare. Una missione importate, quindi, a cui l'Italia e l'Agenzia Spaziale Italiana hanno dato un contributo fondamentale. Sono infatti ben tre gli strumenti scientifici italiani a bordo dell'orbiter: Virtis (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer), Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) e la Wac (Wide Angle Camera) di Osiris (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System). Ma l'Italia è presente anche a bordo del lander, con il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni Sd2 (Sampler Drill Distribution) ed il sottosistema dei pannelli solari.

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