Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo
La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento ha sequestrato e confiscato beni per un valore complessivo di oltre 6 milioni e mezzo di euro. I provvedimenti, tre di sequestro e uno di confisca, sono stati emessi dal Tribunale di Agrigento-Sezione Misure di Prevenzione. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo.
I provvedimenti hanno colpito i beni riconducibili, tra gli altri, al boss mafioso Giuseppe Falsone, 44enne di Campobello di Licata (Ag), attualmente detenuto e già ritenuto il capo di Cosa Nostra nella provincia di Agrigento.
Tra i beni colpiti: un'impresa di coltivazione di cereali e all'allevamento di animali, dove sono stati sequestrati 347 capi, tra cui bovini, suini, ovini e caprini; 13 fabbricati e un terreno agricolo nel comune di Campobello di Licata (Ag); un'auto; un'impresa con sede a Ribera di colture miste viticole, olivicole e frutticole, e due terreni in provincia di Agrigento nonché il saldo attivo di un conto corrente acceso presso un istituto di credito di Ribera; partecipazioni azionarie, quote societarie, una ditta di commercio di casalinghi, cristalleria e vasellame; il saldo attivo di 27 rapporti bancari.