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Delitto Eur: lo psichiatra, quaalude e droghe aumentano rischi delitti

27 agosto 2014 | 14.07
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Roma, 27 ago. - (AdnKronos Salute) - "L'uso di droghe è uno dei fattori di rischio maggiore di delitti cruenti: fa aumentare da 2 a 10 volte il pericolo di atti violenti, a secondo della sostanza usata. Si tratta della seconda possibile causa di violenza dopo la delinquenza. Mentre i disturbi psichiatrici portano molto raramente ad aggressioni". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Emilio Sacchetti, presidente della Società italiana di psichiatria, che commenta le indiscrezioni sul delitto dell'Eur sull'uso di una nota droga, il metaqualone (quaalude), da parte del killer, ucciso a sua volta dalle forze dell'ordine.

"Non è un farmaco, ma si tratta di una droga da sballo: è un sedativo-ipnotico che si usava 30 anni fa come stupefacente, oggi tornato di moda, probabilmente per diversi fattori, non escludo la 'pubblicità' nel film 'Il lupo di Wall Street', ma anche per il costo ridotto o altro", sottolinea lo psichiatra. In questo caso "credo che ci si dietro un mix di sostanze. E questo, ovviamente, peggiora la situazione".

In ogni caso "il metaqualone già in passato è stato associato a stati confusionali legati a reati" . E non c'è da sorprendersi secondo lo specialista. "Quando accade un delitto efferato bisogna tener conto della possibilità che dietro ci sia l'uso di una droga, che attraverso meccanismo diversi a seconda della sostanza, altera percezioni, crea stati confusionali o altro". (Segue)

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