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Il Papa domenica in Albania, al centro della visita la persecuzione comunista e il dialogo con l'Islam

15 settembre 2014 | 14.00
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E' il quarto viaggio apostolico, il primo in Europa fuori dall'Italia. Sulla minaccia terroristica: "Non risultano rischi specifici per il Pontefice per i quali si debbano prendere misure di sicurezza particolari"

Papa Francesco (Infophoto)
Papa Francesco (Infophoto)

L'omaggio ai martiri per la fede causati dal passato regime comunista ateo e la conferma dell'importanza del dialogo con l'Islam, oltre al ricordo della figura di Madre Teresa: sono queste le motivazioni più forti che spingeranno domenica prossima Papa Francesco in Albania per il suo quarto viaggio apostolico, il primo in Europa fuori dall'Italia. Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ricorda che ''l'Albania era il primo Stato ateo al mondo in quanto l'ateismo era previsto addirittura nella sua Costituzione''. Oggi, l'Albania è uno Stato democratico che bussa all'Europa, ''a maggioranza musulmana ma con una presenza notevole cristiana sia cattolica, calcolata attorno al 15%, sia ortodossa''.

Il programma del viaggio - Papa Francesco, che sarà accompagnato nel suo viaggio in Albania dal cardinale Pietro Parolin segretario di Stato vaticano, dal suo sostituto monsignor Angelo Becciu, da monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, e dal cardinale Jean Louis Tauran a capo del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, partirà domenica alle 7.30 dall'aeroporto romano di Fiumicino per atterrare alle 9 a Tirana, dove ad accoglierlo sarà il premier albanese Edi Rama. Da lì, Jorge Mario Bergoglio si dirigerà al palazzo presidenziale per la cerimonia di benvenuto, l'incontro con le autorità, il colloquio con il presidente della Repubblica di Albania Bujar Nishani e il discorso ufficiale che terrà in italiano. La messa sarà celebrata alle 11 in piazza Madre Teresa con liturgia in albanese e in latino, cui seguirà la recita dell'Angelus. Dopo il pranzo in Nunziatura, nel pomeriggio l'incontro interreligioso all'Università Cattolica di Nostra Signora del Buon Consiglio e infine alla nuova Cattedrale consacrata nel 2002, dove prima di pronunciare il suo discorso il Papa ascolterà testimonianze di cristiani perseguitati dal passato regime comunista. Alle 20 il decollo da Tirana, per atterrare alle 21.30 a Roma e far rientro in Vaticano.

La minaccia terroristica - Padre Lombardi ha anche fatto riferimento alla minaccia terroristica. ''Tutti siamo preoccupati per la storia dell'Isis e per quello che sta succedendo nel Medio Oriente: se dicessi che non è una situazione preoccupante per il mondo, direi una sciocchezza -premette padre Lombardi - ma non risultano minacce specifiche sul Papa per le quali si debbano prendere misure di sicurezza particolari''. Sottolinea padre Lombardi: ''Non risultano rischi specifici per cui cambiare il modo in cui il Papa si comporta in piazza San Pietro, all'interno del Vaticano o in un viaggio organizzato come il prossimo che compirà domenica in Albania. Francesco resta in mezzo alla gente senza ostacoli, così come il Santo Padre ha sempre desiderato''. Per il resto, ''c'è evidentemente un'attenzione alla quale tutti sono chiamati ma - assicura il portavoce del Vaticano - nessun motivo di particolare preoccupazione e nessuna modifica di programma''.

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