La presenza di 30 modelli della Yamaha a tre ruote ha richiamato l'attenzione dei 'ghisa', insospettiti dal nome dell'iniziativa, 'Scoober'. Dopo averlo creduto servizio a pagamento, che avrebbe violato il Codice della strada per chi trasforma in noleggio con conducente un veicolo non previsto, tutto si è risolto. Il country manager di Yamaha Italia all'Adnkronos: "Si è sicuramente trattato di un malinteso"
Doveva essere una trovata pubblicitaria per il lancio del nuovo scooter a tre ruote e si è invece trasformato in un caso che ha visto coinvolta la Yamaha, produttrice delle motociclette, e i vigili urbani di Milano.
La casa giapponese aveva deciso che per lanciare il suo ultimo modello 'Tricity' a tre ruote, lo avrebbe messo a disposizione gratuitamente con tanto di 'autista' di quanti, nei giorni della moda, ne avessero avuto bisogno: modelle, giornalisti, operatori del settore.
Trenta le moto in circolazione da mercoledì scorso, giorno di apertura della settimana milanese della moda, che hanno però subito richiamato l'attenzione dei 'ghisa' che insospettiti dal nome dell'iniziativa, 'Scoober', hanno pensato che il trasporto fosse a pagamento e quindi violasse l'articolo 85, comma 4, del Codice della strada, che punisce chiunque adibisca a noleggio con conducente un veicolo non destinato a tale scopo.
Giovedì sono stati fermati due scooter, multati i conducenti e sospesa la carta di circolazione dei mezzi. Tutto chiarito ora tra la casa giapponese e l'amministrazione milanese: "Si è sicuramente trattato di un malinteso - spiega all'Adnkronos il country manager di Yamaha Italia - e mi auguro che nei prossimi giorni ci si possa incontrare con i responsabili del Comune e dei Vigili, magari per pensare a qualche altra iniziativa simile da fare assieme".
