I due cuccioli dell'orsa Daniza, morta dopo un tentativo di narcosi in Trentino Alto Adige, saranno seguiti a distanza da un elicottero mentre cresceranno nei boschi alpini. La strategia viene messa in campo da ministero dell’Ambiente, Corpo Forestale dello Stato e Ispra.
I due cuccioli, figli di Daniza, l’orsa morta dopo un tentativo di narcosi in Trentino, saranno protetti da una strategia messa in campo dal ministero dell’Ambiente, d’intesa con il Corpo Forestale dello Stato e l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra). La strategia sarà adesso coordinata e condivisa con la Provincia Autonoma di Trento, responsabile della gestione degli orsi e del progetto di ripopolamento.
Dal primo momento, dopo la morte di Daniza, l’attenzione del ministero dell’Ambiente è stata rivolta ai cuccioli che vanno protetti, aiutati, tutelati per consentire loro di crescere e acquisire l’autonomia necessaria a cavarsela da soli nei boschi alpini. In questa direzione il ministero si sta muovendo, nella consapevolezza della complessità del compito ma anche dell’importanza dell’obiettivo della sopravvivenza dei due piccoli orsi.
Nel corso di una recente riunione svoltasi al ministero con Corpo Forestale dello Stato e Ispra è stata delineata una linea d’azione che nei prossimi giorni sarà discussa con la Provincia Autonoma di Trento. E’ emersa l’opportunità di non ricorrere alla narcosi per "marcare" anche il secondo cucciolo e la disponibilità del Corpo Forestale dello Stato di mettere a disposizione un elicottero per seguire a distanza gli orsetti, prestare eventualmente assistenza e monitorarne, e, ove necessario e possibile, agevolarne, l’alimentazione. Una attiva collaborazione è stata inoltre avviata fra il Corpo Forestale dello Stato e il Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento.