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Evasione fiscale miliardaria, perquisizioni e sequestri in tutta Italia per oltre 100 milioni di euro

21 ottobre 2014 | 10.15
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La frode realizzata da società consortili e cooperative operanti nei settori del trasporto, del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza privata. Tra i reati contestati anche utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta e riciclaggio

Evasione fiscale miliardaria, perquisizioni e sequestri in tutta Italia per oltre 100 milioni di euro

Sequestri preventivi per oltre 100 milioni di euro. E' questo l'importo dei sequestri patrimoniali fatti scattare martedì mattina in tutta Italia dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione 'Miliardo'.

I finanzieri hanno infatti scoperto un’evasione fiscale miliardaria realizzata da società consortili e cooperative, operanti nei settori del trasporto, del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza privata.

I sequestri sono scattati nei confronti di un'associazione composta complessivamente da 62 soggetti, attualmente indagati per i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e reati tributari.

Numerose perquisizioni locali e domiciliari, si legge in una nota delle Fiamme Gialle, sono state effettuate "nelle regioni Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Sardegna, finalizzate ad individuare e sottoporre a vincolo cautelare circa 90 immobili tra uffici, unità residenziali ed opifici, due aziende, nonché numerosi mandati fiduciari ed oltre 100 rapporti bancari''.

Le indagini, condotte per oltre due anni dalle Fiamme Gialle, hanno consentito di accertare che le organizzazioni individuate, spiega la Gdf, ''risultavano specializzate nella sistematica evasione della riscossione di debiti tributari, mediante l'utilizzo di circa 250 società consortili e cooperative, operanti nei settori del trasporto, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata. L'attività illecita ha provocato, nel corso degli anni, un danno allo Stato pari al debito erariale già iscritto a ruolo, che ammonta complessivamente ad oltre 1,7 miliardi di euro''.

''Il meccanismo fraudolento utilizzato dal 2001 a oggi - si legge ancora nella nota della Finanza - consisteva generalmente nell'affidamento di servizi in subappalto a società cooperative appositamente costituite, da parte delle società consortili amministrate dagli indagati, che si aggiudicavano gli appalti sia da enti pubblici, sia da società private di rilevanza nazionale. Le società cooperative, a loro volta, mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti -accertate dalle Fiamme Gialle per circa 400 milioni di euro- accreditavano il denaro ricevuto ad ulteriori cooperative cosidette 'finali', i cui conti venivano progressivamente svuotati mediante prelevamenti in contante, non giustificati da alcuna logica commerciale''.

Tale denaro veniva poi illecitamente distratto e veicolato, da parte dei responsabili delle organizzazioni, su conti correnti intestati a società fiduciarie di San Marino e del Lussemburgo, per il successivo reimpiego nel settore immobiliare. Le cooperative cosiddette 'finali', quindi, ''dopo essere state così depauperate, venivano poste in liquidazione e sostituite da ulteriori società neocostituite, che ciclicamente subivano il medesimo iter di svuotamento e abbandono''.

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