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Caso Cucchi, imputati tutti assolti in Appello. I genitori: "E' morto ancora una volta"

31 ottobre 2014 | 15.57
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Il padre Giovanni: "Sentenza assurda". La madre: "Lo Stato si è autoassolto. Per lui, unico colpevole sono le quattro mura". La sorella Ilaria: "Mio fratello è morto di giustizia". Tre ore di camera di consiglio in Corte di Assise d'Appello: assoluzione per insufficienza di prove

Caso Cucchi, imputati tutti assolti in Appello. I genitori:

Tutti gli imputati nel processo per la morte di Stefano Cucchi, anche i medici, sono stati assolti in Appello.

La sentenza è stata pronunciata dalla Corte di Assise d'Appello dopo circa tre ore di camera di consiglio. La formula adottata dal Tribunale è quella prevista dal secondo comma dell'articolo 530 che in sostanza rispecchia la vecchia formula dell'assoluzione per insufficienza di prove.

"Una sentenza assurda, Stefano è morto ancora una volta - ha commentato il padre Giovanni - E' morto con la sentenza di I grado, e ora un'altra volta dobbiamo assistere a questa decisione". "Lo Stato si è autoassolto. Per lui, unico colpevole sono le quattro mura" le parole della madre di Stefano, Rita Calore.

"Mio fratello è morto di giustizia, di una giustizia che è malata - ha detto la sorella Ilaria - Mio fratello è morto 5 anni fa in questo stesso Tribunale, in una udienza direttissima di magistrati che non hanno visto le sue condizioni, le condizioni di un ragazzo che dopo sei giorni si è spento tra dolori atroci, come un cane".

Lucia Uva: sentenza è uno schifo - "E' uno schifo, i giudici si devono vergognare. Se fosse capitato a un loro figlio, si sarebbero accontentati di questa verità? Non riesco a crederci. Sono vicina a Ilaria e mi dispiace per lei e per tutta la sua famiglia". Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto nel giugno 2008 in ospedale, a Varese, dopo aver trascorso una notte in caserma, commenta così, all'Adnkronos, la sentenza di Appello. "Ero convinta che con la richiesta di ribaltamento della sentenza di primo grado e di condanna per tutti gli imputati si potesse ottenere un risultato diverso - dice Lucia Uva - I giudici del processo Cucchi hanno voluto nascondere la verità". Per quanto riguarda il fratello, "sono invece sicura che i giudici di Varese, che si occupano del processo sulla sua morte, riusciranno a fare chiarezza e accertare la verità. Ho piena fiducia in loro perché in questi anni hanno sempre dimostrato di avere la seria intenzione di andare a fondo e appurare le responsabilità nella morte di Giuseppe".

La madre di Aldrovandi: sentenza assurda - "E' difficile trovare qualcosa da dire" l'incredulo commento rilasciato all'Adnkronos da Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, alla "assurda" sentenza d'Appello. "Rimango allibita, è incredibile questa sentenza, è come se Stefano fosse morto senza che ci sia nessuna responsabilità". Del resto, aggiunge Moretti, "abbiamo visto tutti le foto, è chiaro che è morto per una causa". "Sicuramente - conclude la madre di Aldrovandi - la famiglia richiederà degli approfondimenti".

Il padre di Sandri: ci si sente abbandonati - "Ci si sente abbandonati. Ci si porta dietro un lutto che non passerà mai" dice con grande amarezza Giorgio Sandri, padre di Gabriele, tifoso della Lazio ucciso da un agente della Polstrada l'11 novembre 2007 sull'A1 nei pressi di Arezzo. "E' davvero tutto molto triste - dice Sandri all'Adnkronos - E' una sentenza che lascia amareggiati, delusi: viviamo in un Paese in cui basta chiedere scusa e si continua ad andare avanti, senza che nessuno paghi. Come se nulla fosse". Il papà di Sandri, così come i genitori di Federico Aldrovandi e la sorella di Giuseppe Uva, da anni combattono insieme alla famiglia di Cucchi per avere giustizia per la morte dei loro cari: "Dispiace per la famiglia di Stefano. Tutti ci portiamo dietro un lutto che non passerà mai e poi arrivano macigni come questa sentenza". "Decisioni di questo genere ci fanno sentire abbandonati - osserva Giorgio Sandri - Poi penso al corpo piagato di Stefano: certi segni così evidenti non se li è fatti da solo. Eppure la giustizia non l'ha pensata così. Bisogna sempre sperare, ma come non sentirsi abbandonati".

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