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Anm: "Pronti allo sciopero se verrà messa a rischio l'autonomia della magistratura"

09 novembre 2014 | 14.33
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L'Associazione nazionale dei magistrati: "Chiediamo un incontro urgente con il governo". Il presidente Sabelli: "Chiediamo condizioni di lavoro decorose, norme efficaci e chiare e "investimenti", tutti interventi che siano "funzionali a una giustizia moderna e al passo coi tempi". E avverte: "L'assemblea di oggi non va letta come un contrasto con l'esecutivo"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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L'Associazione nazionale magistrati per ora non proclama lo sciopero, ma è pronta a farlo se gli interventi di riforma della responsabilità civile dovessero mettere a rischio autonomia e indipendenza. È quanto ha deciso l'Assemblea generale che si e appena conclusa, che ha approvato a larghissima maggioranza una mozione che proclama lo stato di mobilitazione, senza escludere "altre forme di protesta" e contestualmente chiede "un incontro urgente con il governo, per essere effettivamente ascoltati, per presentare le proprie proposte e per avere serie risposte".

"Vogliamo riforme e non privilegi" - "Non vogliamo privilegi e respingiamo le offese" ma "chiediamo condizioni di lavoro decorose", "norme efficaci e chiare" e "investimenti", tutti interventi che siano "funzionali a una giustizia moderna e al passo coi tempi" ha detto il presidente dell'associazione Rodolfo Sabelli, nel suo intervento di apertura dell'assemblea generale straordinaria, seguito da un lungo applauso. La magistratura italiana, ha sottolineato Sabelli, "ha sempre dimostrato maturità, senso di responsabilità, forte condivisione etica. Vogliamo discutere del nostro ruolo perché sappiamo che è presidio della dignità della nostra funzione" senza rinunciare "alla difesa del nostro stato giuridico" che "è scudo a indipendenza e autonomia".

La giurisdizione "non pare godere di buona salute. È una questione di riforme alla cui scarsa o pessima qualità si aggiungono l'assenza di un progetto organico e leggi promosse da ragioni di contrasto politico o da casi di cronaca", ha lamentato Sabelli, e questo si accompagna a "un dibattito pubblico superficiale, intriso di pregiudizi e luoghi comuni, in un fastidio evidente per il controllo di legalità". I magistrati dunque, ha concluso il presidente Anm, "difendono con intransigenza il proprio decoro, la propria funzione e quei valori costituzionali sui quali hanno giurato e dinanzi ai quali manterranno la schiena dritta, per conservare l'orgoglio di essere magistrati".

"Questa assemblea non è lotta tra magistratura e governo" - "Bisogna sottrarsi alle semplificazioni, sciopero sì, sciopero no. Non è questo il tema. L'assemblea generale straordinaria di oggi non va letta come un contrasto, una lotta tra magistratura e governo", dice Sabelli.

"È un esercizio di democrazia interna - ha sottolineato Sabelli - Ci interroghiamo sul tema della qualità della giurisdizione. Non stiamo difendendo una categoria o privilegi ma le garanzie per i cittadini". L'assemblea, ha ribadito il presidente Anm "non si può leggere come bega di natura sindacale. C'è il problema delle riforme e delle priorità da affrontare, non si tratta di slogan e frasi fatte".

Il governo "si trova in una situazione di carenza di risorse che viene da lontano" ha ricordato Sabelli, che riguardo alle dichiarazioni del ministro Orlando sullo sblocco delle assunzioni ha aggiunto: "ne prendiamo atto, ma per le assunzioni ci vorrà tempo. Intanto c'è il problema dell'innovazione che va sostenuta con investimenti, del processo civile telematico che stenta a partire, e della riforma del processo penale. A quando la riforma della prescrizione, del falso in bilancio, dell'autoriciclaggio? La nostra priorità è l'efficacia di un servizio ai cittadini - ha concluso il presidente Anm - di questo vogliamo discutere".

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