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Spazio: la sonda di Rosetta pronta ad arrivare sulla cometa

12 novembre 2014 | 12.48
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Dopo un viaggio lungo dieci anni, oggi è il grande giorno: la separazione è appena avvenuta, Philae ha lasciato Rosetta e vola verso la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko. Per la prima volta in assoluto nella storia, uno strumento costruito dall’uomo toccherà la superficie di una cometa. Tra le 16.30 e le 17.00 Philae raggiungerà la superficie del corpo celeste, nel luogo di “accometaggio” battezzato ‘Agilkia’ qualche giorno fa, in seguito a un social contest.

“Stiamo vivendo una fase storica importante per l’esplorazione spaziale, e l’Italia è - afferma Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – in prima linea con una presenza essenziale sia a bordo della sonda Rosetta sia del lander Philae". "Un atterraggio morbido con un oggetto realizzato dall’uomo sulla superficie di una cometa è una sfida, mai tentata prima, da cui -sottolinea Battiston- ci aspettiamo sorprese sulla storia dell’evoluzione del nostro sistema solare. Restiamo quindi in trepida attesa seguendo Philae verso la sua destinazione finale, sapendo che si tratta di una impresa complessa e difficoltosa. Quindi in bocca al lupo a tutti e buona fortuna Philae”.

Così come la stele di Rosetta ci ha dato la chiave di interpretazione dei geroglifici egizi, la sonda da cui prende il nome dovrebbe farci comprendere i segreti del sistema solare e dirci come i pianeti si sono formati. Nel segno dell’eredità egizie anche il nome del lander Philae, nome dell’isola in cui era eretto l’obelisco di File con iscrizione bilingue, e il sito di sbarco, Agilkia, l’isola sul Nilo dove furono trasferiti i reperti dei templi di File dopo la costruzione della diga di Assuan. Entrambi i nomi sono stati selezionati attraverso concorsi internazionali. Quello che portò al battesimo del lander fu vinta da una quindicenne lombarda, Serena Vismara, che oggi è un ingegnere aerospaziale.

Durante i suoi dieci anni di viaggio Rosetta ha percorso più di 6.000 milioni di chilometri. Nel suo percorso si contano diversi “incontri”: la sonda ha sfruttato l’effetto “fionda gravitazionale” (gravity assist) una volta attorno a Marte e tre volte attorno alla Terra; ha avuto incontri ravvicinati (fly-by) con gli asteroidi “Steins” nel 2008 e “Lutetia” nel 2010. Dopo circa tre anni di ibernazione, nella parte più lontana dal sole, si è svegliata automaticamente, comandata da un suo orologio interno, per proseguire il suo cammino verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con cui ha avuto un rendez-vous lo scorso 6 agosto e sulla superficie della quale “atterrerà” il lander Philae, trasportato da Rosetta.

Rosetta è una missione dell’Esa con contributi dei suoi stati membri e della Nasa. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di Dlr, MPs, Cnes e Asi. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell’orbiter: Virtis (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell’Iaps (Inaf Roma), Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell’Università Parthenope di Napoli, e la Wac (Wide Angle Camera) di Osiris (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell'Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari.

Fondamentale in tutta la missione è la partecipazione dell’industria italiana attraverso le aziende del gruppo Finmeccanica – Selex Es, Thales Alenia Space e Telespazio.

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