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Mafia Capitale, Finanza nella sede dell'Ama. Marino incontra Pignatone

11 dicembre 2014 | 11.49
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I due arrestati sono indagati per associazione di tipo mafioso. Emerge il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi (video). Sotto la lente anche la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino. Quattro i decreti /PDF I Comuni sciolti per mafia, dal 1991 ad oggi sono 188

Mafia Capitale, Finanza nella sede dell'Ama. Marino incontra Pignatone

Nuovi arresti da parte dei Carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, che ha scoperchiato il 'Mondo di mezzo' legato a corruzione e malaffare all'ombra del Campidoglio. Questa mattina il Ros ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, entrambi indagati per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione 'Mondo di mezzo' (video). Contestualmente un ulteriore soggetto, indagato a piede libero e destinatario di informazione di garanzia, è stato sottoposto a perquisizione locale e personale. Gli interventi sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia.

Le indagini hanno documentato come gli indagati, organici all’organizzazione denominata 'Mafia Capitale', abbiano assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi , consorteria di matrice ‘ndranghetista egemone nel vibonese.

Intanto ieri, in Procura, si è tenuto un breve incontro tra il procuratore Giuseppe Pignatone e il sindaco di Roma Ignazio Marino. Secondo quanto si è appreso Marino ha portato al capo dell'ufficio del Pubblico ministero documenti ritenuti utili per lo svolgimento dell'indagine su 'Mafia Capitale'.

Documenti che ora sono al vaglio della Procura. All'esame degli investigatori già ci sono vari esposti che lo stesso Marino aveva già presentato nei mesi scorsi con riferimento alla realizzazione della metro C e all'attività dell'Ama. Indagini sono anche in corso sulla sparizione del computer in uso all'Ufficio giardini del Campidoglio avvenuto recentemente. Gli investigatori devono stabilire se il furto abbia attinenza con l'inchiesa sulle infiltrazioni mafiose.

Sul fronte dell'inchiesta la Finanza è arrivata nella sede dell'Ama per acquisire documenti sui rapporti tra l'azienda e alcune cooperative. Nel pomeriggio di ieri tre funzionari dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), guidati dal Generale della Guardia di Finanza Francesco Carofiglio, sono stati ricevuti dal presidente di Ama Daniele Fortini presso la sede direzionale dell'azienda, in via Calderon de la Barca, a Roma. Piena disponibilità dall'Ama, si legge in una nota, ''la documentazione richiesta sarà consegnata ad horas". ''Da parte nostra - sottolinea il presidente Daniele Fortini - c'è l'assoluta e totale disponibilità a collaborare con gli organi di controllo e vigilanza''.

Il consiglio dei ministri sulle misure anti-corruzione, annunciate da Renzi mercoledì in un video-messaggio (Quattro i decreti /GUARDA) è slittato. La riunione, inizialmente convocata per questa mattina alle 8, è stata spostata al tardo pomeriggio di domani, alle 18.

Dall'Anm arriva un appello alla politica perché ''faccia la sua parte'' senza aspettare le sentenze. ''Non ci si può nascondere dietro l'argomento 'bisogna attendere le sentenze definitive'. Deve intervenire con valutazioni a prescindere dai profili penali'', sottolinea il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli. ''La magistratura non può essere il cane da guardia della democrazia - avverte Sabelli - Ha una funzione di garanzia ma i meccanismi democratici funzionano solo attraverso un'azione di sinergia''. A giudizio di Sabelli e del segretario Anm Maurizio Carbone, poi, ''non si tratta del riemergere di fenomeni ma è un'emergenza che di fatto non si è mai arrestata, che non è mai finita. Anche la legge Severino - ricordano - fu fatta per rispondere a un'emergenza''.

Per Beppe Grillo Carminati &Co hanno paura del M5s e non del Pd. ''Ho appena letto le intercettazioni di Carminati e Buzzi che parlano di me: mafiacapitale ha paura di noi. Del Pd no'', scrive su twitter.

Ribadisce la richiesta di elezioni la Lega di Matteo Salvini. "Se fossi in Marino toglierei il disturbo. Ma non perché io creda che sia implicato nella vicenda della corruzione, ma semplicemente perché 'nun l'è bun', non è capace". dice il segretario incontrando la stampa estera a Roma. Secondo il leader del Carroccio, è naturale che il Pd non voglia andare alle elezioni comunali a Roma "perché - sostiene - è chiaro che Renzi non vince più per altri venti anni".

Al grido di 'Roma libera, Roma libera' hanno manifestato, nella piazza del Campidoglio molti dei rappresentanti della rete per il diritto alla città. ''La città non appartiene né alla mafia, né ai fascisti, né alle anime nere - hanno sentenziato - bisogna ricominciare a guardare la Capitale dal basso perché la nostra città appartiene ai disoccupati, ai senza casa, a chi si fa ogni giorno un mazzo così''.

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