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Dai trucchi al cibo, tutti i tarocchi 'made in China'

12 dicembre 2014 | 11.48
LETTURA: 2 minuti

I cinesi copiano tutto e sono parecchi gli articoli falsi che arrivano sul mercato. Parlano chiaro gli ultimi sequestri in diverse città italiane e i dati emersi dalle ultime ricerche che parla di un giro d'affari della contraffazione pari a 6,5 miliardi

Una fabbrica cinese (Iberpress)
Una fabbrica cinese (Iberpress)

Cosmetici, abbigliamento, prodotti alimentari, cd, dvd e software: sono i prodotti più contraffatti in Italia e nella maggior parti dei casi la produzione del falso è 'made in China'. Secondo una recente ricerca realizzata del ministero dello Sviluppo economico con il Censis l'impatto della contraffazione sul sistema-Paese è pesantissimo: il mercato del falso muove un giro d'affari di 6,5 miliardi, sottrae 105mila posti di lavoro all'economia legale e porta via alle casse dello Stato 5,3 miliardi di euro l'anno.

Dalle creme di bellezza, ai giochi per bambini; dal materiale elettrico per addobbi natalizi fino ai modelli registrati tra lusso e arredo e ai telefonini, sono migliaia gli articoli fake prodotti in Cina (o direttamente nel territorio in capannoni abusivi gestiti comunque da imprenditori cinesi), contraffatti e privi del marchio Ce: le notizie di sequestro si rincorrono quotidianamente. E nessuna area geografica lungo la Penisola è esclusa: Catania, Napoli, Varese, Torino sono solo le ultime città dove sono avvenuti una serie di sequestri importanti da parte della Guardia di Finanza.

E la crisi ci mette lo zampino: alcuni consumatori più attenti al risparmio che alla copia palesemente taroccata, talvolta poco attenti anche alla sicurezza, acquistano i falsi, un fenomeno che naturalmente alimenta il mercato. Che pagano soprattutto le imprese italiane, con un conto di 3,3 miliardi secondo una ricerca Confcommercio-Gfk.

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